SNAC: Strategia per l’adattamento e la resa incondizionata ai killers del clima!

Il coordinamento Nazionale No al Carbone abbandona la conferenza di presentazione della strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici

Tutto come a Varsavia, dove Stati Uniti e Unione Europea, non sono riusciti a prendere impegni precisi in termini di taglio delle emissioni dei gas serra, da scrivere in un protocollo che dovrebbe essere firmato nel dicembre 2015 a Parigi e diventare vincolante dal 2020. Nel documento finale della Conferenza – la diciannovesima sul tema – appare il termine più debole «contributi» che gli emergenti offriranno su basi volontarie: in quanto considerano l’Occidente sviluppato il responsabile primo delle emissioni, quindi quello che deve impegnarsi di più per ridurle.

 Che le sorti di una COP presieduta dal governo polacco fossero nelle mani delle lobby delle imprese c’era quindi da aspettarselo, non foss’altro per il nutrito pacchetto di multinazionali sponsor.

In quell’occasione le organizzazioni ambientaliste, abbandonarono la conferenza sul clima di Varsavia, che avrebbe dovuto essere un passo importante nella giusta transizione verso un futuro sostenibile, sottolineando, la resa nei confronti delle responsabilità”.

Il 9 Dicembre in occasione della conferenza organizzata al Ministero dell’Ambiente, sulla SNAC, la strategia Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, è accaduta la stessa cosa al coordinamento Nazionale del No al Carbone.

Dopo 5 ore di conferenza, di argomentazioni dettagliate sullo scenario, agghiacciante che si presenteranno con i cambiamenti climatici, il Ministero dell’ambiente, sostituisce tutte le parole decisamente realistiche, con altre di deludente significato, come  adattamento e resilienza, che danno l’assoluzione ai responsabili del clima killer, ovvero ai grandi inquinatori, produttori di energia elettrica da fonti fossili, come il carbone!

Con i toni ed i concetti edulcorati, sono tutti tranquilli che niente cambierà! A vantaggio soltanto di chi inquina!

L’obiettivo è dunque osservare, studiare, quantificare il danno economico, ma mai per pretendere un cambio di rotta, da parte dei maggiori responsabili dei cambiamenti climatici.

Sono sempre loro, i potenti dei colossi energetici, che controllano tutto anche la possibilità di innescare un processo per l’attribuzione di responsabilità rispetto all’effetto causa, di morti e malattie legate all’inquinamento causato dal carbone per esempio!

 Si muore di inquinamento e adattarsi vorrebbe dire che si continuerà a morire, dunque il messaggio è del tipo, adattatevi a morire!

Video dell’intervento durante la presentazione della SNAC del Forum Ambientalista e del CNNC

Comunicato stampa del CNNC ( Civitavecchia, Porto Tolle, Brindisi, Saline Joniche, Savona, Vado Ligure) del 9 Dicembre

Il primo intervento di adattamento ai cambiamenti climatici non può che essere quello di  revisione delle politiche energetiche, dei trasporti, della gestione dei rifiuti, urbanistiche e della gestione del territorio.
Senza timidezze.
Questo ci sentiamo di affermare come Coordinamento Nazionale No al Carbone a margine del convegno organizzato dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per presentare il lavoro di ricerca SNAC – Elementi per l’elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici affidato al Centro Euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici.
Uno studio sicuramente importante e complesso che, probabilmente, non è neppure semplice riassumere in qualche ora di relazione, ma che, a nostro avviso, oltre ad essere incoerente rispetto i vari aspetti affrontati (alcuni approfonditi con grande professionalità ed altri affrontati con superficialità disarmante) manca di coraggio: si trattano gli effetti ma si glissa sia sulle cause che sui possibili e concretamente efficaci provvedimenti tampone.Una sorta di compendio della rassegnazione (adattamento) in cui vengono individuati provvedimenti palliativi ben attenti a non disturbare i manovratori, soprattutto quando questi siano individuabili in coloro che sono parte preponderante nelle cause di origine dei cambiamenti climatici stessi, ovvero quanti agiscono nel comparto industriale/energetico.
Se il secchio è bucato portare acqua sarà inevitabilmente velleitario.