Sbocca Italia: Exit strategy per non realizzare l’autostrada Tirrenica e guadagnarci lo stesso!

Per mesi si è parlato dello”Sblocca-Italia” (DL 12.09.2014, n. 133) e del tentativo, almeno nelle prime bozze del decreto, di regalare 270 milioni di euro alla SAT per il completamento della Tirrenica.

 

Il tentativo per il momento, non è riuscito a SAT e Antonio Bargone! i soldi infatti sono spariti nella stesura finale del decreto, stralciato, sembra dalla ragioneria dello stato che non ha trova un giusto motivo per dare i soldi all’opera più inutile del centro Italia.

Le opere finanziate, le autostrade che il governo ha voluto sostenere sono autostrade già realizzate, in fase di completamento, non certo la Tirrenica, che invece è da realizzare!

http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/09/12/14G00149/sg

Anche il governo Renzi non trova motivi per finanziare un’opera che non esiste, se il presupposto del sostegno è quel calo di traffico dovuto alla crisi economica, dimostrando, semmai, soltanto la sua inutilità.

Ecco che allora ufficialmente Antonio Bargone rassegna le dimissioni, anche sanno tutti ufficiosamente che è stato invitat a dare le dimissioni da commissario governativo per la grande opere della Tirrenica.

Ma la storia della Tirrenica non è finita, vi sono alcune exit strategy nel decreto sblocca Italia, che non sono per SAT ma per chi potrebbe guadagnarci comunque qualcosa, magari per rientrare dell’investimento del Lotto 6A in corso di realizzazione.

Chi vorrebbe rientrare dei milioni di euro che sono serviti per aprire il cantiere del Lotto 6A per la Tirrenica?

Autostrade per l’Italia!

http://www.autostrade.it/it/la-nostra-rete

Autostrade per l’Italia ha un grande interesse a terminare il Lotto 6A e mettere il prima possibile in bancomat chiamato pedaggio, nel tratto strategico dell’innesto tra la Civitavecchia nord e Tarquinia, proprio dove confluisce nell’attuale SS Aurelia, che domani sarà autostrada, senza alternative, visto che non sono state previste dal progetto dell’autostrada Tirrenica.

Dal decreto sblocca Italia arriva infatti l’articolo n.5 che potrebbe consegnare il Lotto 6A al tratto precedente.

Art. 5

 (Norme in materia di concessioni autostradali)

 

  1. Nel rispetto dei principi dell’Unione europea, al fine di assicurare gli investimenti necessari per gli interventi di potenziamento, adeguamento strutturale, tecnologico ed ambientale delle infrastrutture autostradali nazionali, nel rispetto dei parametri di sicurezza più avanzati prescritti da disposizioni comunitarie, nonché un servizio reso sulla base di tariffe e condizioni di accesso più favorevoli per gli utenti, i concessionari di tratte autostradali nazionali possono, entro il 31 dicembre 2014, proporre modifiche del rapporto concessorio anche mediante l’unificazione di tratte interconnesse, contigue, ovvero tra loro complementari, ai fini della loro gestione unitaria.  Il concessionario predispone un nuovo piano economico finanziario per la stipula di un atto aggiuntivo o di un’apposita convenzione unitaria che devono intervenire entro il 31 agosto 2015.
  2. Il piano  deve assicurare l’equilibrio economico finanziario, senza ulteriori  oneri a carico del bilancio dello Stato, nonché la disponibilità delle risorse necessarie per la realizzazione degli interventi infrastrutturali previsti nelle originarie concessioni e  di quelli ulteriori per l’attuazione delle finalità di cui al comma 1  e per il mantenimento di un regime tariffario più favorevole per l’utenza.
    1. L’affidamento dei lavori, nonché delle forniture e dei servizi di importo superiore alla soglia comunitaria, ulteriori rispetto a quelli previsti dalle vigenti convenzioni, avviene nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica disciplinate dal decreto legislativo n.163 del 2006[u1] . Ai relativi affidamenti si applica l’articolo 11, comma 5, lettera f), della legge 23 dicembre 1992, n. 498[u2] .

Dopo un’attenta lettura vi lasciamo riflettere su cosa veramente si vorrebbe garantire con queste poche righe del decreto!

http://www.un-industria.it/Sys/Src/Inf_Print.asp?gsAppLanCur=IT&fInfCod=32793&fPagIdxLft=&fPagIdxRgh=

La formulazione della norma in commento si riferisce a tutte le concessioni autostradali nazionali, prevedendo la possibilità di unificare quelle interconnesse, contigue ovvero tra loro complementari. Tale operazione, tuttavia, sottrae, di fatto, il nuovo rapporto concessorio all’obbligo di affidamento con gara, con pregiudizio dei principi comunitari e nazionali in materia di procedure ad evidenza pubblica. Ciò appare tanto più grave in considerazione del fatto che il sistema delle concessioni nel comparto autostradale risulta già contraddistinto dall’assenza del confronto concorrenziale in sede di affidamento, in quanto per lo più le concessioni sono state affidate e /o prorogate senza gara, nonché, a valle, dalla mancanza di un obbligo di gara pieno in sede di affidamento dei lavori da parte dei concessionari stessi. Ciò premesso, quanto ai lavori di competenza dei predetti concessionari, la disposizione prevede che l’affidamento dei lavori (nonché delle forniture e dei servizi) a terzi di importo superiore alla soglia comunitaria, ulteriori rispetto a quelli previsti dalle vigenti convenzioni, debba avvenire nel rispetto delle procedure ad evidenza pubblica di cui al Codice dei contratti pubblici. Inoltre, è previsto che le commissioni di gara debbano essere nominate dal Ministro delle Infrastrutture. Ora, se questi aspetti possono essere valutati positivamente, in quanto affermano la necessità, più volte rilevata da Ance, di una riapertura “a valle” della concorrenza con commissioni di gara pubbliche, stante l’assenza della gara “a monte” dovuto alla nuova possibile proroga “ex lege” delle concessioni in essere, va, tuttavia rilevato, che l’ambito dei lavori sottoposti a tale obbligo appare decisamente insufficiente, essendo limitato esclusivamente ai lavori “ulteriori” rispetto a quelli previsti dalle vigenti convenzioni nonché “di importo superiore alla soglia comunitaria”. Pertanto, sembrerebbe delinearsi il seguente scenario:
  • per i lavori previsti nelle vigenti convenzioni, sia sopra che sotto soglia comunitaria, dovrebbe continuare ad applicarsi l’art. 253, comma 25, secondo cui solo il 40% dei lavori è realizzabile “in house” dai concessionari;
  • per i nuovi lavori, ulteriori rispetto a quelli previsti nelle vigenti convenzioni, laddove d’importo inferiore alla soglia comunitaria, non dovrebbe trovare più applicazione la cennata norma transitoria di cui al comma 25 dell’articolo 253 del Codice dei Contratti Pubblici, aprendosi la possibilità di realizzazione “in house” fino al 100%;
  • per i nuovi lavori, ulteriori rispetto a quelli previsti nelle vigenti convenzioni, se di importo superiore alla soglia comunitaria, verrà introdotto l’obbligo di affidamento a terzi; con commissione di gara nominata dal Ministero;
Per questi ultimi, va valutato l’aspetto relativo al fatto che la fase di gestione (rectius esecuzione) del contratto viene sottratta alla sfera di applicazione del codice dei contratti.

La domanda è, ci riusciranno?

Per chi vive a Tarquinia sarebbe la conferma di ciò che i comitati dicono ormai da anni!

Gli interessi al completamento dell’autostrada sono sempre stati, a partire dal Lotto 6A, da Tarquinia appunto, perchè esiste la possibilità di utilizzare quel tratto che da Civitavecchia nord arriva a Tarquinia, con un tratto gratuito.

Dall’innesto con l’attuale ss Aurelia potrebbe iniziare la Tirrenica, oppure semplicemente un’uscita in più che in questo momento sembra nelle mani di Autostrade per l’Italia piuttosto che di SAT.

L’aumento societario di Autostrade per l’Italia potrebbe coincidere con questa possibilità inserita nel decreto:”..anche mediante l’unificazione di tratte interconnesse, contigue, ovvero tra loro complementari, ai fini della loro gestione unitaria”…

Cosa cambia ai residenti di Tarquinia?

Prima cosa, viene messo il pedaggio, senza che vengano realizzate le strade alternative richieste dai cittadini.

Seconda cosa, è stato sventrato un paese, il suo paesaggio per un casello autostradale?

Queste le riflessioni e i  motivi per cui seguire le vicende della Tirrenica.