Solo la data della conferenza dei servizi fissata per il 28 Aprile 2016 poteva scoprire le carte della Regione Lazio.
Ora che sono scoperte http://www.tusciaweb.eu/2016/04/trasversale-la-regione-boccia-il-tracciato-viola/ è chiara la sua volontà, tra l’altro mai negata, di far passare la trasversale per la vallata del Mignone, “sic et sempliciter”. Il danno socio economico all’ambiente e al paesaggio non è mai stato un problema della Regione Lazio né per l’assessore Refrigeri che ha tenuto per se i pareri dei suoi uffici, invece di pubblicarli per chiarire la posizione della Regione Lazio rispetto al territorio interessato che chiedeva da Settembre 2016 un passaggio trasparente e partecipativo alla scelta del tracciato.
Il Debat public non va di moda alla Regione Lazio, la democrazia neanche, infatti si arriverà alla conferenza dei servizi del 28 Aprile senza un incontro pubblico con i cittadini di Tarquinia che, illusi, chiedevano di poterla organizzare ai fini di una condivisione dei costi e dei benefici del tracciato verde nella vallata del Mignone, per poterne valutare o no la realizzazione in un area dagli habitat così delicati.
Il tracciato proposto da Anas è illegittimo per i cittadini di Tarquinia, visto che va in deroga alla tutela dell’ambiente e dei vincoli che valgono per tutta la vallata, come la ZPS e rete natura 2000. I piloni di Anas non temono i vincoli che oggi hanno lasciato la vallata del Mignone incontaminata dalla mano dell’uomo.
L’Anas propone di non valutare l’impatto sulla fauna dei rapaci che da soli rendono esclusiva la vallata, riducendo il rischio a zero, come d’altronde spiega nella VIA proposta al Ministero dell’ambiente dal 3 Agosto.
Alle osservazioni di cittadini e associazioni ambientaliste Nazionali ,http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1560/2533?Testo=&RaggruppamentoID=9#form-cercaDocumentazione
Anas risponde con poche argomentazioni ai fini di una deroga alla tutela ambientale, con le integrazioni pubblicate a Febbraio 2016
file:///C:/Users/user/Downloads/DOC_INT_001%20(1).pdf
Le carte spiegano il valore del territorio, Anas le azzera tutte, chiedendo di autorizzare il passaggio della SS 675 nel cuore della vallata del Mignone, senza che la Regione Lazio abbia avuto qualcosa da dire. In verità qualcosa ha detto la Regione Lazio, ha detto si e non ha neanche lavorato ad un documento di osservazioni serio, degno di essere pubblicato nei tempi utili per la VIA.
Oggi arriva la convocazione della conferenza dei servizi DOC159 SS conferenza dei servizi-convocazione e non ci sono documenti tecnici da presentare, almeno da parte della Regione Lazio.
In tutto questo manca la volontà della regione Lazio di tutela e responsabilità nei confronti di un territorio, quello di Tarquinia e della sua millenaria vocazione agricola e paesaggistica.
Chi lo dice che il valore dell’area delle tombe etrusche non sia correlata direttamente con il valore paesaggistico? Perchè allora a pochi metri dal sito Unesco si fanno autorizzare i piloni della superstrada?
La riflessione da fare infine è sull’opportunità di sostenere una Regione Lazio che da una parte sventola la bandiera Europea e dei valori della riduzione di spreco di territorio, di utilizzo della ferrovia al posto del sistema viario su gomma, e poi dice si alla superstrada più inutile della storia.
Mentre Anas propone alla Regione Lazio il suo parere per il tracciato verde, dall’altra valuta la realizzazione solo dopo il 2020, Anas_presentazione_MIT_25-11-2015.
Per questo i cittadini non possono che chiedere che sia messa in sicurezza la SS1 Bis che continuerebbe a stare li ad uccudere in attesa di una superstrada che prima del 2025 non arriverà. Qui una seria riflessione di Raimondo Chiricozzi sull’opportunità di realizzare una superstrada già vecchia.http://www.tusciaweb.eu/2016/04/trasversale-tracciati-antieconomici-anacronistici/
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