Il progetto di piscicoltura e le prescrizioni della VIA del 2003 che obbligavano Enel Spa alla riduzione dell’inquinamento dell’impianto di piscicoltura a terra localizzato sotto la centrale di TVN.

Il progetto di piscicoltura, riguarda sempre la centrale a carbone e le prescrizioni della VIA del 2003 che obbligavano Enel Spa alla riduzione dell’inquinamento dell’impianto di piscicoltura a terra localizzato sotto la centrale di TVN.

La compatibilità ambientale del 2003 era condizionata all’ottemperanza della prescrizione, rivolta ad Enel Produzione e contenuta nel DEC/VIA/680 dello 06/11/2003 di pronuncia positiva di compatibilità ambientale per il progetto di conversione a carbone della Centrale Termoelettrica di Torrevaldaliga Nord, che si riporta testualmente: “dovrà essere inoltre presentato un progetto definitivo per la riduzione del carico di nutrienti proveniente dalla pescicoltura, preservandone comunque l’attività, e l’allontanamento dalla linea di costa di tale scarico, al fine di migliorarne la diluizione nelle acque marine”.

Il suddetto decreto prevedeva che alla verifica dell’adeguatezza degli elaborati relativi al sopra detto progetto e all’individuazione di eventuali ulteriori modalità di controllo in corso d’opera provvedesse il Comitato di Controllo al tal fine istituito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio con decreto GAB/DEC/521/2004 del 30/04/2004.

Il relativo progetto denominato “impianto di trattamento delle acque reflue” unitamente alla proposta di allontanamento dello scarico a mare da attuare attraverso la realizzazione di una condotta sottomarina, è stato, pertanto, esaminato dal detto Comitato che, come da verbale del 26 07 2007 conclusivo delle attività istruttorie, riteneva lo stesso “adeguato senza ulteriori aspetti da segnalare”.   

In particolare il progetto, approvato dal Comitato di Controllo, prevedeva l’allontanamento degli scarichi in mare attraverso l’intubamento degli stessi in un unico collettore con prolungamento di questo oltre la colmata prevista e comunque ad una distanza di almeno 600 m. dalla linea di costa.

Successivamente con nota del 05/08/2011 la Società Enel Produzione S.p.A. ha inviato una relazione in cui evidenziava l’inutilità, dal punto di vista dei benefici ambientali attesi, della realizzazione della condotta a mare per allontanare gli scarichi dalla linea di costa, date le migliorie apportate all’impianto di pescicoltura, sia attraverso diffuse ottimizzazioni alle tecniche gestionali, sia attraverso un sensibile miglioramento della qualità dei mangimi utilizzati nell’allevamento ittico. La Società evidenziava che, a seguito di tali migliorie, vi era una significativa riduzione dei “nutrienti” (nitrati e fosfati) e del carico organico scaricati in mare, ritenendo, pertanto, non necessario l’allontanamento dalla linea di costa di detti scarichi.

Con nota prot. DVA-0024762 del 30/09/2011 la direzione per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali ha comunicato alla Società di non condividere la posizione assunta in merito alla prescrizione di cui trattasi ed ha contestualmente richiesto, laddove la Società ritenesse di non ottemperare alla prescrizione come previsto, la presentazione di una specifica istanza di modifica della prescrizione stessa.

Con nota prot. 0049696 del 11/11/2011, acquisita al prot. DVA-0028565 del 15/11/2011 la Società ha chiesto di poter formalizzare il superamento della prescrizione.

La Direzione della VIA con nota prot. DVA-0030250 del 02/12/2011 ha pertanto chiesto alla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale  VIA/VAS  di  voler  fornire,  sulla base della documentazione trasmessa dalla Società con la sopra detta nota del 11/11/2011, le proprie valutazioni ed osservazioni con particolare riguardo alla eventuale possibilità di “superamento della prescrizione ovvero in merito alla eventuale necessità di modificare la stessa a fronte di proposte da parte di Enel di interventi compensativi/mitigativi alternativi e di uguale valore ambientale”.

Con provvedimento prot. DVA-0022960 del 11/07/2014, sulla base dei pareri n. 977 del 28/06/2012 e n. 1153 del 25/01/2013 della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA/VAS, la scrivente Direzione ha ritenuto la prescrizione in oggetto, per quanto attiene la realizzazione di una condotta a mare per l’allontanamento degli scarichi dell’impianto di pescicoltura, superata e ha chiesto alla Società di provvedere alla presentazione del nuovo progetto di impianto di depurazione.

Enel produzioni Spa, con l’istanza del 13/01/2015, successivamente integrata con nota del 30/01/2015, la Società ha provveduto come da richiesta della Direzione VIA.

Con nota prot. DVA-0003948 del 12/02/2015, verificata la sussistenza dei presupposti amministrativi necessari, la Direzione VIA ha comunicato ad Enel Produzioni Spa la procedibilità dell’istanza di verifica di assoggettabilità alla procedura di V.I.A.

Con nota prot. 0005126 del 11/02/2016, acquisita al prot. DVA-0004134 del 18/02/2016, codesta Soc. Enel Produzione S.p.A. ha avanzato richiesta di sospensione del procedimento al fine di “rivalutare il progetto presentato alla luce della nuova iniziativa di delocalizzazione a mare di parte del ciclo di crescita delle specie ittiche avanzata dal gestore dell’allevamento”.

Tale richiesta è stata accolta con nota prot. DVA-0004614 del 23/02/2016 con la quale è stata comunicata la sospensione del procedimento per un periodo di 45 giorni.

Con nota prot. 0012845 del 12/04/2016, acquisita al prot. DVA-0009893 del 13/04/2016, la Società “al fine di consentire la preparazione della documentazione progettuale ed ambientale” ha chiesto una proroga del periodo di sospensione del procedimento fino al 30 settembre p.v. dichiarandosi disponibile ad “anticipare gli interventi di sistemazione dei bacini di lagunaggio dell’impianto ittico a terra”.

Successivamente con nota prot. 0015888 del 09/05/2016, acquisita al prot. DVA-0012468 del 0910512016, la Società “nelle more della predisposizione degli studi necessari alla individuazione e alla modellazione degli aspetti ambientali relativi alla nuova localizzazione a mare di parte del ciclo di crescita delle specie ittiche avanzata dal gestore dell’allevamento” ha ritenuto opportuno “ritirare” il progetto.

Con la sopra detta nota del 09/05/2016 la Società dichiarava che avrebbe anticipato “gli interventi di manutenzione straordinaria dei bacini di lagunaggio per ripristinare il volume degli stessi, al fine di ridurre il carico dei nutrienti scaricati a mare senza interrompere le attività produttive dell ‘allevamento ittico.  Detto intervento doveva essere realizzato una volta ottenute le necessarie autorizzazioni”.

La Direzione VIA Preso atto della volontà espressa dalla Società con la citata nota del 09/05/2016, ha provveduto all’archiviazione del procedimento di verifica di assoggettabilità alla procedura di V .I.A. avviato a seguito dell’istanza presentata in data 13/01/2015.

Successivamente con la nota prot. Enel-PRO-15/12/2016-41286 la società Enel Produzione S.p.A., al fine di provvedere alla riduzione del carico di nutrienti proveniente dal citato impianto ittico per ottemperare alla prescrizione di cui trattasi: ha comunicato di aver identificato, di concerto con la Società Agricola Civita Ittica s.r.l., una soluzione che prevede la riduzione della produzione nell’impianto ittico a terra e la localizzazione a mare di parte dell’allevamento.

Secondo i proponenti il progetto per localizzazione a mare dell’allevamento di pesci avrebbe comportato l’attivazione di un procedimento di verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA di competenza della Regione ed anche l’avvio di una verifica di ottemperanza della prescrizione ricompresa nel citato decreto VIA di competenza di questa Amministrazione statale, ha chiesto se fosse possibile unificare a livello statale i due procedimenti (verifica di assoggettabilità e ottemperanza).

La Direzione VIA ha risposto con la nota prot. 1378/DVA del 23 gennaio 2017 con cui, fatte le valutazioni del caso, si è dichiarata favorevole a ricondurre detti procedimenti a livello statale a condizione di un esplicito assenso al riguardo da parte della Regione Lazio.

La Regione Lazio ha risposto con la nota prot. 71863 del 13 febbraio 2017 e la comunicazione mail del 5 maggio 2017, acquisita con prot. 10591/DVA dell’8 maggio 2017, con cui la Regione Lazio si è dichiarata favorevole a ricondurre a livello statale il procedimento di verifica di assoggettabilità alla VIA, comprensivo, se del caso, anche di una eventuale procedura di valutazione di incidenza.

Il 17 Maggio del 2017 è stata data la comunicazione di avvio della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA, del progetto di realizzazione di un impianto di piscicoltura offshore su gabbie galleggianti in capo alla società Cività Ittica e conseguente riduzione del carico di nutrienti proveniente dall’esistente impianto ittico a terra prescritto alla società Enel.

Il 17 Luglio del 2017 vengono pubblicate le osservazioni del Forum Ambientalista e Del Movimento No Coke Alto Lazio che ravvisano come, il progetto di un impianto di piscicoltura offshore su gabbie galleggianti e conseguente riduzione del 50% della produzione a terra in esame, non idoneo a garantire l’ottemperanza della prescrizione di cui al DEC/VIA/680/2003, disponendo contestualmente la realizzazione di un impianto di depurazione e trattamento a servizio dell’impianto a terra, come disposto l’esecuzione con il citato provvedimento DVA – 0022960 del 11/07/2014.

Sottolineano, inoltre l’importanza di assoggettare alla procedura di valutazione di impatto ambientale il progetto di “Realizzazione di un impianto di piscicoltura offshore su gabbie galleggianti”.

Minambiente- assoggettabilità a VIA impianto Ittico

Osservazioni del comune di Civitavecchia

Osservazioni Forum Ambientalista Movimento No Coke

Anche il comune di Civitavecchia giungendo alle stesse conclusioni che tale proposta progettuale non possa essere considerata, in alcun modo, idonea a garantire l’ottemperanza della citata prescrizione di cui al DEC/VIA/680/2003. È opportuno, infatti, ricordare che le modalità di ottemperanza di detta prescrizione sono state definitivamente determinate da Codesto Ministero con il provvedimento prot. DVA –0022960 del 11/07/2014.

Il comune di Civitavecchia approfondisce spiegando che il provvedimento prot. DVA – 0022960 del 11/07/2014 e nell’allegato parere n. 1153 del 25/01/2013 della Commissione Tecnica per la Verifica dell’Impatto Ambientale – VIAVAS, si è chiarito, tra l’altro, che, in considerazione della correlazione tra i fenomeni di fioritura algale riscontrati, a partire dai primi anni 2000, nel tratto di mare antistante la CTE e i nutrienti provenienti dall’impianto di itticoltura oltre che dell’evidente inadeguatezza del sistema di “depurazione” (filtro meccanico e bacini di decantazione) attualmente in uso presso l’impianto, il sistema di depurazione/trattamento indicato nel parere 977 della CTVIA del 28/07/2012 “si deve configurare come nuova soluzione, obbligatoria, per la quale si suggeriscono alcune tecniche quali ossidazione a fanghi attivi, filtrazione biologica, fitodepurazione, ecc.”.

Appare, pertanto, evidente come la proposta, progressiva, “riduzione del 50% della produzione a terra” non possa garantire, in assenza di un idoneo sistema di depurazione conforme a quello prescritto nel citato provvedimento prot. DVA – 0022960 del 11/07/2014, un adeguato livello di tutela ambientale, in quanto continuerebbe ad essere assolutamente considerevole la quantità di reflui, sostanzialmente non depurati, immessi in un sistema marino esposto, da decenni, a una pressione insostenibile.

Il Comune di Civitavecchia non può non rilevare come “l’allontanamento dalla linea di costa” dello scarico dell’impianto sia una misura superata proprio per effetto del medesimo provvedimento prot. DVA – 0022960 del 11/07/2014 e come, in ogni caso, la delocalizzazione in mare della maggior parte della produzione” non allontanerebbe certo dalla linea di costa lo scarico dell’impianto a terra, come previsto dall’originaria prescrizione, ma, in maniera paradossale, aggiungerebbe, a poco più di mille metri di distanza, un ulteriore scarico diffusodi proporzioni, peraltro, notevolmente maggiori.

Si rileva, inoltre, come assolutamente inconferente la seguente affermazione, contenuta nel par. 1.4 “Motivazioni del progetto e alternative analizzate” dello Studio Preliminare Ambientale e finalizzata a giustificare la mancata realizzazione del prescritto depuratore: “non potendo la Società Civita Ittica far fronte ai maggiori costi di gestione derivanti dal sistema dei filtri meccanici ipotizzati”.

Infatti, come ampiamente riportato nella documentazione progettuale; “Tutto l’impianto, con le relative opere murarie e infrastrutturali realizzate per l’allevamento ittico, è di proprietà di Enel Produzione S.p.A., così come la citata prescrizione di cui al DEC/VIA/680/2003 costituisce onere per Enel Produzione. In tal senso, non possono residuare dubbi sul fatto che gli oneri di realizzazione e di gestione di un dispositivo di abbattimento degli inquinanti, quale il citato nuovo sistema di depurazione/trattamento, provenienti dal sito produttivo di Torrevaldaliga Nord, debbano considerarsi a carico della stessa Enel Produzione.

Appare, altresì, opportuno evidenziare che l’assoluta necessità di un idoneo sistema di depurazione/trattamento, è confermata, indipendentemente dall’eventuale riduzione della capacità produttiva, anche dal documento relativo alle Misure di Conservazione del SIC IT6000005 Fondali tra Punta S. Agostino e Punta della Mattonara”, pubblicato dalla Regione Lazio il 10/05/2016, dove, tra gli interventi attivi e le azioni da incentivare, la cui attuazione è ritenuta prioritaria per il conseguimento degli obiettivi di gestione del sito, figura: “Incentivare la realizzazione di efficienti impianti di trattamento delle acque di scarico degli stabilimenti di acquacoltura e l’adeguamento igienico – sanitario di tali strutture”.

In considerazione di quanto osservato, si ritiene il proposto intervento di riduzione del 50% della produzione a terraassolutamente non idoneo a garantire l’ottemperanza della citata prescrizione di cui al DEC/VIA/680/2003 e si evidenziano la necessità e l’urgenza della realizzazione di un adeguato sistema di depurazione/trattamento come previsto nel richiamato provvedimento prot. DVA – 0022960 del 11/07/2014.

L’11 Settembre del 2017 la Direzione della VIA del Ministero dell’Ambiente con il DR. n. 0000254 corredato del parere n. 2481 del 2 agosto 2017 della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA e VAS, con il quale esprimeva parere negativo riguardo alla esclusione della procedura di VIA del progetto “Centrale Termoelettrica da 2640 MW di Torrevaldaliga Nord nel Comune di Civitavecchia (RM) – Prescrizione di cui al decreto VIA  n. 680/2003 inerente il “progetto definitivo per la riduzione del carico di nutrienti proveniente dalla piscicoltura (…) allontanamento dalla linea di costa di tale scarico, al fine di migliorare la diluizione in acque marine”, ha determinato l’assoggettamento alla procedura di valutazione dell’impatto ambientale del “progetto di realizzazione di un impianto di piscicoltura offshore su gabbie galleggianti, in capo alla Società Agricola Civita Ittica s.r.l., e conseguente riduzione del carico di nutrienti proveniente dall’esistete impianto ittico a terra prescritto alla società Enel Produzione S.p.A.”, proposto dalle società Enel Produzione S.p.A. e Società Agricola Civita Ittica s.r.l.

La Società Agricola Civita Ittica S.r.l. in data 25/09/2018, ha presentato istanza di Valutazione di Impatto Ambientale – Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale ai sensi dell’art. 27 bis del D.Lgs.152/2006 e s.m.i..

La Direzione Regionale Politiche Ambientali E Ciclo Dei Rifiuti Area Valutazione Impatto Ambientale, sulla scorta della documentazione trasmessa, evidenzia alcuni elementi riportando alcune dichiarazioni agli atti trasmessi dalla richiedente.

Come riportato nello Studio d’Impatto Ambientale redatto dal CESI: La Società Agricola Civita Ittica s.r.l., sottopone alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, in accordo con la normativa vigente (art. 22 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.), il progetto di realizzazione di un impianto offshore su gabbie galleggianti, in un’area marina antistante l’esistente impianto di piscicoltura a terra sito nel Comune di Civitavecchia (RM), in Regione Lazio.

“Contestualmente all’ entrata a regime del nuovo impianto offshore, si darà luogo alla chiusura totale dell’attuale allevamento a terra, di proprietà di Enel Produzione S.p.A. e gestito da Civita Ittica”.

Il nuovo impianto produttivo in mare sarà costituito da gabbie galleggianti in un’area antistante all’attuale stabilimento a terra. Nel nuovo impianto saranno allevate spigole e orate, ossia specie già allevate con successo negli altri allevamenti in mare (Toscana e Croazia) e in quello a terra (Civitavecchia). Il progetto prevede la realizzazione di 3 moduli di ancoraggi progettati per ospitare ciascuno 12 gabbie galleggianti, per un totale di 36 gabbie del diametro di 30 metri ciascuna. La concessione si estende per circa 150 ha, dei quali solo 2,5 ha sono occupati dalle gabbie che contengono i pesci. L’allevamento è costituito da totali 43 vasche in cemento per l’allevamento di spigole e orate: 24 dedicate alla fase di pre-ingrasso e 19 a quella di ingrasso. Le vasche sono alimentate da acqua di mare che, una volta prelevata, viene prima utilizzata dalla Centrale Enel all’interno del proprio ciclo di produzione e poi parzialmente (il 3% circa) destinata all’allevamento ittico gestito dalla Civita Ittica. L’area complessiva su cui insiste l’attuale allevamento è pari a circa 55 ha, di cui circa 20 ha occupati dalle vasche per l’allevamento dei pesci e 7 ha per i bacini di decantazione.

Nel mese di Marzo del 2019 vengono presentate le integrazioni allo studio di Impatto Ambientale, allegato – Aggiornamento del piano programmatico, allegato 4 Fotoinserimenti dell’impianto visto da vicino, tavola con le zone protette e Rete Natura 2000, la tavola con i regime vincolistico e alcuni fotoinserimenti dell’impatto visivo delle gabbie galleggianti da terra e da mare.

Il 15 Aprile viene convocata la 1° seduta della CDS, l’11 Giugno la seconda seduta della CDS, il 16 Luglio la terza CDS.

La Direzione Regionale Politiche Ambientali E Ciclo Dei Rifiuti Area Valutazione Impatto Ambientale, il 22 Luglio trasmette la determinazione del 17 Luglio 2019, con la quale da parere favorevole, ma avendo valutato le criticità rilevate e le interrelazioni tra il progetto proposto e i fattori ambientali coinvolti, inserisce 9 punti di prescrizioni.

Con DETERMINAZIONE N. G15338 del 08/11/2019, proposta n.  19721  del  08/11/2019 emettere Provvedimento  Autorizzatorio Unico Regionale  ai sensi dell’Art.27bis del  D.Lgs.n°152/06, al progetto.

https://regionelazio.app.box.com/v/052-2018

Criticità del progetto:

v  L’impianto offshore è localizzato nella fascia costiera ricompresa tra Punta S. Agostino e Punta della Mattonara, in area adiacente e prospiciente il litorale ricadente nel Comune di Tarquinia a pochi KM dalla Riserva delle saline di Tarquinia.

v  L’area della concessione entro cui sarà realizzato l’impianto offshore risulta attigua al perimetro del Sito di Importanza Comunitaria “IT6000005 Fondali tra Punta S. Agostino e Punta Mattonara e molto vicino, in direzione N-NO al Sito di Importanza Comunitaria “IT6000004 – Fondali tra Marina di Tarquinia e Punta della Quaglia”, per i quali non è stato valutato il danno cumulativo delle varie forme di inquinamento esistenti sul territorio.

v  Nell’allegato B8007370 “Studio delle principali forzanti meteomarine inerenti al progetto di un impianto di maricoltura offshore a Nord di Civitavecchia (Roma)”, presentato dalla società proponente, ci sono i valori della forza del moto ondoso, la direzione e i venti prominenti, che insistono specialmente dal II e III quadrante, con conseguenze che interessano soprattutto la costa di Tarquinia”.

2. A1300001331 B8007370 Civita Ittica 1 meteomarino RAPP

v  La mancata ottemperanza indicata nel provvedimento prot. DVA-0022960 del 11/07/2014, sulla base dei pareri n. 977 del 28/06/2012 e n. 1153 del 25/01/2013 della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA/VAS, è la questione più grave di tutte.

v  La società proponente ha ritenuto la prescrizione in oggetto, per quanto attiene la realizzazione di una condotta a mare per l’allontanamento degli scarichi dell’impianto di pescicoltura, superata e ha chiesto alla Società di provvedere alla presentazione del nuovo progetto di impianto di depurazione.

v  Nel progetto approvato viene dichiarato che l’impianto a terra rimarrà aperto ancora due anni per la transizione e secondo loro senza depuratore, aggiungendo inquinamento.

v  L’area interessata che va dalla Mattonara a S.Agostino con relativa interdizione per la nautica e per la pesca professionale, avrà pesanti ripercussioni sulla balneazione.