Quanto costano le poltrone

Quanto costa la poltrona del Sindaco alla collettività?

Facciamo un focus sulle indennità del Sindaco del vice sindaco e degli assessori, per spiegare il nostro punto del programma in cui diciamo:

 

 

 

 

 

Le indennità le vediamo come uno stipendio, come un riconoscimento di un lavoro, mentre invece non dovrebbe pesare alla collettività in quanto riteniamo che la politica non debba essere un mestiere ma un atto di civismo, quasi di sacrificio! Perchè la politica non sia una professione, deve essere sciolta dalle indennità, come per i rimborsi elettorali, ci sono partiti che ogni 5 anni si presentano solo per guadagnarci. Questo è quello che hanno fatto i partiti, fino ad ora che andrebbe cambiato.

La legge prevede anche una sorta di liquidazione dei cinque anni di mandato:… i sindaci e dei presidenti di provincia, a fine mandato, con una somma pari a una indennità mensile,
spettante per ciascun anno di mandato.

In un momento in cui la politica è sinonimo di poltrone e di soldi, c’è bisogno di esempi di civiltà che per noi è rinunciare alle indennità senza se e senza ma.

Quanti dei politici hanno un lavoro proprio? Quanto costano alla collettività?

Quando un Sindaco può contare su una segreteria istituzionale, uffici che lavorano per tutti gli assessorati, le spese pagate, i telefoni e la tecnologia a disposizione, le indennità a che servono?

Intanto riportiamo la legge degli TU degli Enti Locali art.82 comma 8 dove vengono trattate le indennità:

8. La misura delle indennità di funzione e dei gettoni di
presenza di cui al presente articolo è determinata,
senza maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato,
con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con
il Ministro del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica, ai sensi dell’articolo 17,
comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sentita la
Conferenza Stato-città ed autonomie locali nel rispetto
dei seguenti criteri:
a) equiparazione del trattamento per categorie di
amministratori;
b) articolazione delle indennità in rapporto con la
dimensione demografica degli enti, tenuto conto delle
fluttuazioni stagionali della popolazione, della
percentuale delle entrate proprie dell’ente rispetto al totale delle entrate, nonché dell’ammontare del bilancio di parte corrente;

e) determinazione dell’indennità spettante al
presidente della provincia e al sindaco dei comuni con
popolazione superiore a dieci mila abitanti,
comunque, non inferiore al trattamento economico
fondamentale del segretario generale dei rispettivi
enti; per i comuni con popolazione inferiore a dieci
mila abitanti, nella determinazione dell’indennità si
tiene conto del trattamento economico fondamentale
del segretario comunale;
f) previsione dell’integrazione dell’indennità dei
sindaci e dei presidenti di provincia, a fine mandato,
con una somma pari a una indennità mensile,
spettante per ciascun anno di mandato.
9. Su richiesta della Conferenza Stato-città ed
autonomie locali si può procedere alla revisione del
decreto ministeriale di cui al comma 8 con la
medesima procedura ivi indicata.
10. Il decreto ministeriale di cui al comma 8 è
rinnovato ogni tre anni ai fini dell’adeguamento della
misura delle indennità e dei gettoni di presenza sulla
base della media degli indici annuali dell’ISTAT di
variazione del costo della vita applicando, alle misure
stabilite per l’anno precedente, la variazione
verificatasi nel biennio nell’indice dei prezzi al
consumo rilevata dall’ISTAT e pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale relativa al mese di luglio di inizio ed
al mese di giugno di termine del biennio.
11. La corresponsione dei gettoni di presenza è
comunque subordinata alla effettiva partecipazione
del consigliere a consigli e commissioni; il regolamento
ne stabilisce termini e modalità.

Ora vediamo a quanto ammontano le indennità del 2011:

schema indennità PDF

 

 

 

 

 

 

 

Per noi rinunciare alle indennità vuol dire riconoscere di poter svolgere la funzione sociale del mandato elettorale, mantenendo un giusto rapporto con la propria attività lavorativa, delegando a più persone possibili per creazione di uno staff di persone qualificate all’assessorato, senza improvvisare come spesso accade.

Le cifre contenute nello specchietto moltiplicate per 5 sono un bel gruzzolo di soldi che sarebbe proprio il caso di investire nell’occupazione giovanile e over 50, forse questi sarebbero gli unici posti di lavoro realmente creati dalla politica.