Che fine ha fatto il progetto di ampliamento del carbonile di Tarquinia?


 

 

Che fine ha fatto il progetto di ampliamento del carbonile di Pet-Coke di Tarquinia?

Se vivessimo in un paese normale sapremmo tutto ciò che accade nel nostro territorio, invece no! Infatti è il sito web della Regione Lazio che ci informa dei vari progetti avanzati sul nostro comune, che siano nuovi insediamenti  o  modifiche degli esistenti, e solo tramite l’ufficio VIA, visto che è obbligato a pubblicarne le richieste di compatibilità ambientale sulla pagina web dell’ assessorato all’ambiente.

Per quale motivo il comune di Tarquinia non diffonde le notizie che riguardano il nostro territorio?

Parliamo di Pet-Coke e del deposito a cielo aperto sito in zona Pian dei Cipressi, che da sempre pone gravi problemi di compatibilità ambientale, a causa della polvere volatile ed inquinante che proviene dalla montagna di Pet-coke, depositato e movimentato dai camion che lo trasportano, dal Porto di Civitavecchia, e poi verso gli impianti che utilizzano il combustibile.

La polvere nera che si vede a distanza su tutta la vegetazione intorno, finisce sulla terra, sulla vegetazione, successivamente tramite l’acqua piovana nei fossi. La polvere arriva fino a centinaia di metri di distanza sui davanzali delle case intorno all’impianto, un polverino nero ma diverso dal carbone che viene usato nella centrale elettrica di TVN, infatti il Pet coke, viene utilizzato come combustibile nelle caldaie delle fonderie e dai cementifici, per il suo altissimo valore energetico.

Pet coke (o petroleum coke): trattasi di un carbone artificiale ottenuto nell’industria petrolifera dal processo di condensazione per piroscissione di residui petroliferi pesanti e oleosi. Il pet-coke contiene una miscela di sostanze estremamente pericolose, come idrocarburi policiclici aromatici (IPA ), metalli pesanti (vanadio, nichelio), alto contenuto di zolfo (anche oltre il 7%) e cloro. Le sostanze contenute nel pet-coke oltre ad una tossicità intrinseca sono indicate anche come cancerogene (alcuni come il benzo-pirene-OMS-) e/o mutagene. La prima proprietà provoca tumori di vario genere, la seconda modificazioni genetiche, da cui le malformazioni nei nascituri.

Sul web ci sono tantissime notizie sul tema del Pet-Coke e altrettante notizie sui comitati e associazioni ambientaliste che chiedono tutela ambientale nei siti interessati dalla presenza dei depositi a cielo aperto e nei porti dove viene movimentato.

La storia recente del carbonile di Tarquinia, risale al 2007, anno in cui fece notizia la sua chiusura, avvenuta a seguito di un’ordinanza del comune di Tarquinia.

http://www.youtube.com/watch?v=SW_9gWaXH-A

http://www.centumcellae.it/elezioni2007/thumbnails.php?album=44

http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=15515

http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2007/05/13/Economia/Energia/AMBIENTE-ENEL-DISPONIBILITA-PER-COPRIRE-CARBONILE-COMUNE-TARQUINIA_084702.php

L’ordinanza fu anche teatro di propaganda da parte dei lavoratori del cantiere di TVN, in riconversione a carbone, che ponevano il grave problema dell’inquinamento del carbonile a cielo aperto, offrendosi per un lavoro di copertura del deposito per evitarne la dispersione della polvere inquinante.

Le ultime notizie del carbonile di Tarquinia ferme al 2007 sembravano annunciare la chiusura del deposito, per la mancanza dei requisiti ambientali prescritti dalla legge, ma nel Settembre del 2011 sul sito della Regione Lazio appare la richiesta di ampliamento del deposito di pet coke. (http://www.regione.lazio.it/rl_ambiente/?vw=progetti)

Nel mese di Novembre 2011 il Forum Ambientalista ed il Movimento No Coke di Tarquinia hanno presentato le osservazioni per l’ampliamento presso l’ufficio VIA della Regione, trovando molti punti di criticità ambientale del progetto, descritti punto per punto

osservazioni carbonile ma da quel giorno è calato il silenzio mentre dal sito web della Regione Lazio non risulta ancora approvata la compatibilità ambientale.

L’ufficio via interpellato in questi giorni dice che è in attesa di integrazioni della società proponente e che l’ufficio Regionale ha indicato alla società di rispondere a tutti coloro che hanno inviato le osservazioni, compreso il comune di Tarquinia, di cui non si conoscono i contenuti.

Proviamo ora a fornire alcune notizie scientifiche sul tema del Pet coke, i links dei vari siti web su cui trovare notizie e traccia delle osservazioni tecniche realizzate dai comitati locali sui siti di deposito e stoccaggio del combustibile, presenti in Italia.

http://www.peacelink.it/ecologia/a/24383.html

http://digilander.libero.it/nerowolfe/testi%20sito/Nuovi%20combustibili%20-%20pet%20coke.htm

http://xoomer.virgilio.it/yypacchi/petcoke.htm

http://xoomer.virgilio.it/yypacchi/petcoke.htm

http://www.amblav.it/news_dettaglio.aspx?IDNews=79

http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/24418.html

http://eippcb.jrc.es/reference/

Di seguito osservazioni e documenti pubblicati nei vari siti interessati dal Pet Coke:

Osservazioni impianto-OrtonaPET-COKE 

PETCOKE_2agg_def

sentenza tarcalabria

Visto che la normativa di riferimento è una legge Europea, per conoscere in dettaglio le migliori tecnologie di riferimento , per il contenimento dell’inquinamento si riportano le raccolte delle bref:

ecm_bref_0706

Anche il comune di Tarquinia ha taciuto, perlomeno ufficialmente, fino a domenica 13 Maggio in un’intervista apparsa sul corriere di Viterbo al sindaco di Tarquinia che annuncia addirittura la chiusura del deposito come atto di intervento a favore dell’ambiente.

Visto che spetta alle istituzioni vigilare e chiedere il massimo rispetto delle norme e della compatibilità dell’impianto con l’ambiente, per la sicurezza alimentare dei prodotti agricoli, per le falde acquifere, pretendiamo la tutela dell’ambiente e la massima trasparenza degli atti pubblici. Ci aspettiamo che il sindaco Mazzola chiarisca la posizione del comune di Tarquinia, spiegando in maniera trasparente come sceglieranno di tutelare il nostro territorio.