Il mare è pieno di fango…..il Fiume Marta è pieno di fango…i giornali anche!

16 Agosto: Il fiume Marta è pieno di fango e sporca il mare ormai da 2 giorni sotto gli occhi stupiti e arrabbiati di bagnanti e turisti che dopo giornate di mare cristallino si chiedono. Cosa è successo?

La corrente del mare tira da ponente quindi dal Fiume esce l’acqua marrone che si insinua tra la riva e le acque sicure di balneazione, diretta verso sud arrivando fino alle saline, dimostrando se ve ne fosse ancora bisogno che l’opacità proviene dal fiume se la corrente proviene da ponente, da Civitavecchia se proviene da sud.

Perchè il  Fiume porta con se acqua e fango? Il motivo è semplice perchè ha piovuto nel tratto interessato dal percorso del Fiume Marta e siccome il fiume ha un letto scavato nella terra, argini poco protetti dalle piante e lambito da terra agricola. Ecco come un semplice temporale estivo si trasforma in una tragedia per i bagnanti e gli operatori turistici.

Tutto è ben documentato nel video che è possibile vedere sul post https://www.perilbeneditarquinia.it/2012/01/10/salviamo-il-fiume-marta/

Il fiume Marta quando piove porta tanto fango e poca acqua, la portata è scarsa e arriva al mare con poca spinta senza peraltro raggiungere il largo, peggio ancora rimanendo  nei primi 50 metri tra la battigia e le boe della balneazione, come un dispetto ai bagnanti.

Dunque l’acqua dolce del fiume carica di terra e non solo arrivando al mare devia a destra o a sinistra in base alla corrente presente nel mare .

L’acqua dolce carica di fango per la balneazione è una tragedia, rende impraticabile il mare, che spesso in queste condizioni si riempie di pulci di mare e di alghe urticanti, di meduse.

Questa è una tragedia che è possibile limitare? Ci sono responsabili?

Si potrebbe fare qualcosa per migliorare le acque, sapendo quanta responsabilità abbiano i depuratori, di tutti i comuni che sversano nel Marta, (il piu grande è quello di Viterbo con 65000 abitanti) specialmente laddove gli impianti fognari non prevedano  la separazione delle acque chiare da quelle nere.https://www.perilbeneditarquinia.it/2012/01/10/salviamo-il-fiume-marta/

I depuratori andrebbero controllati più seriamente, sappiamo che dovrebbero, dimensionarli per i reali utilizzi, soprattutto adeguarli con tecnologie ed accorgimenti tecnici per consentire poi la balneabilità delle acque marine, infine consentire all’agricoltura di utilizzarne le acque, per irrigare le colture estive utilizzarne alla conduttura del consorzio di Bonifica che ne gestisce il flusso.

Soprattutto sarebbe auspicabile un atteggiamento serio dei comuni che sversano nel fiume Marta, sentendosi finalmente responsabili della quantità di liquame che ogni giorno immettono nel fiume, di come sia correlata alla qualità delle acque del mare, frequentate magari dagli stessi abitanti delle città interessate dai depuratori

Come limitare l’apporto di terra? Sarebbe utile la realizzazione delle casse di espansione sul fiume per consentire la  precipitazione della parte più densa di terra, ancora più efficace sarebbe la sistemazione degli argini con piante che trattengano la terra consentendo una maggiore ed efficace fitodepurazione.

Insomma si possono limitare i danni del fango in acqua ma in questi giorni cosa è successo?

Il forte ed improvviso temporale di Lunedì 13 Agosto si è abbattuto soprattutto sulla zona di Tuscania e di montebello vicino Tarquinia, perchè allora il sindaco Mazzola se la prende con il consorzio di bonifica?

Niente di più inutile, dirlo alla stampa per lavarsene le mani?

http://www.trcgiornale.it/news/comprensorio/53388-tarquinia-da-mazzola-critiche-al-consorzio-di-bonifica.html

Tarquinia, da Mazzola critiche al Consorzio di Bonifica

Scritto da Redazione Venerdì 17 Agosto 2012 12:49 “Dal Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca una mancanza d’informazione molto grave. Di fronte a una situazione di emergenza sarebbe stato opportuno informare preventivamente anche l’Amministrazione Comunale. È indispensabile la collaborazione tra gli Enti che gestiscono il territorio. Senza comunicazione è però impossibile e si rischia di creare danni notevoli ad altri settori economici”. Lo afferma il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, al riguardo dell’intorbidimento delle acque marine causato dall’apertura della diga sul fiume Marta, il giorno di Ferragosto. Il primo cittadino e il vice sindaco Renato Bacciardi, insieme al gruppo comunale della Protezione Civile, hanno effettuato sopralluoghi in mare e lungo il fiume per capire l’origine del fenomeno che ha provocato le proteste di operatori balneari e turisti preoccupati. “Solo dopo molte ore siamo venuti a conoscenza che il Consorzio di Bonifica aveva aperto l’invaso, causando un’onda fangosa che si è riversata in mare. – prosegue – Pur consapevole dell’imprescindibilità dell’intervento, non posso a fare meno di segnalare il disappunto per la mancata comunicazione. Gli operatori balneari, già provati da una pesante crisi economica, hanno infatti protestato vibratamente, chiedendo spiegazioni su quanto stava accadendo. Per evitare il ripetersi di situazioni analoghe, auspico da parte del Consorzio di Bonifica più attenzione e maggiore senso di responsabilità per evitare ripercussioni su altri importantissimi settori economici della città”.

Ovviamente solo per spostare la propria responsabilità e l’attenzione dei media che da giorni sapevano dell’accaduto ma che poi si sono bevuti i contenuti del comunicato per dare la responsabilità al consorzio di bonifica.

La presa dell’acqua per l’irrigazione del consorzio di Bonifica subisce anche lei i danni della tracimazione delle terre, del dilavamento degli argini, fornendo acqua fangosa che spesso danneggia i filtri degli impianti per l’irrigazione dei campi per via dell’enorme quantità di terra nell’acqua.

Dunque per quale motivo si spara addosso al consorzio e basta e non si dice il resto?

Perchè non si parla del Fiume, di come la provincia stessa e ogni comune interessato sia irresponsabilmente menefreghista di ciò che accade? Argini, depuratori, degrado dell’ambiente e mancanza di controlli.

Queste denunce sarebbero l’inizio di una nuova era di politica responsabile, quella che non si vede traccia sui giornali.

Facciamo nostro il finale contenuto nel documentario di SALVIAMO IL FIUME MARTA, quello in cui  chiedeva in maniera forte di riconoscere al litorale di Tarquinia l’enorme valore ambientale ed economico da proteggere per garantire il futuro del territorio stesso.