Si avvicina la conferenza dei servizi su Tvn e comincia il tira e molla della politica a Civitavecchia!

 In questi giorni ci sono state due notizie  che sembrano  distinte ma sono da leggere come collegate, quella inerente al Bosco che dovrebbe realizzare Enel sotto la centrale e la dichiarazione del sindaco di Civitavecchia sul tema delle emissioni.

Guarda caso tutto avviene prima della conferenza dei servizi per il rilascio dell’AIA, in una fase in cui la parola compensazione è ovunque nei corridoi del Pincio? Sul bosco però sono anni che va avanti il balletto del si e del no, sul quale c’è stato un esposto alla procura e una denuncia dei comitati.  ESPOSTO PROCURA BOSCO ENEL

Lettera_MSE_07_03_2011

Oggi il ministero diffonde una nota dove emergono perplessità sull’opportunità di mettere un bosco sotto una centrale, con un terreno da bonificare. Quale assurdità? Ecco che i comitati cominciano a rispondere:

IL MINISTERO NON HA SPOSTATO IL BOSCO  Per Simona Ricotti, il Ministero ha detto che il bosco Enel non potrà essere “aperto”, ma ha comunque ribadito che va realizzato nella zona deposititi, una volta bonificata l’area. Ecco l’intervento della Ricotti:

Al di là degli indecorosi interventi di coloro che persistono nel contrastare la realizzazione del cosiddetto Parco dei Serbatoi, a cui abbiamo tristemente notato essersi aggiunto, in inquietante continuità con la precedente amministrazione, l’attuale Primo Cittadino ed alcuni suoi alcoliti, la nota inviata dal Ministero dell’Ambiente necessita di alcune riflessioni.

Detto documento, infatti, dopo un articolato excursus delle vicende procedimentali relative al bosco, seppur specificando di doverne escludere “la fruizione del pubblico a fini precauzionali e per eliminare qualsivoglia ipotizzato rischio per la salute umana”, conferma la necessita di giungere alla “realizzazione dell’area a verde, attesa la prioritaria valenza di “compensazione ambientale””-

Appare necessario ancora una volta sottolineare che nella Valutazione di Impatto Ambientale 680/2003, parte integrante del decreto MAP n° 55/02/2003, che autorizza la costruzione e l’esercizio della centrale di TVN, il bosco è incluso tra “gli interventi di ottimizzazione dell’inserimento (della centrale nds) nel territorio e nell’ambiente, … tesi a riequilibrare eventuali scompensi indotti sull’ambiente”, da realizzarsi in area limitrofa la centrale in quanto necessaria “la riprogettazione della fruizione delle aree limitrofe alla centrale …) e delle modalità di accesso a queste da parte della popolazione, allo scopo di ridurre l’estraneità della centrale al territorio circostante” con “la creazione di un parco, in luogo del parco serbatoi, inserito del percorso ciclabile fra Civitavecchia e la pineta costiera La Frasca può effettivamente contribuire a migliorare la percezione dell’impianto, rendendolo meno estraneo alla città”.

Peraltro la localizzazione in quella specifica area è stato stabilita, in sede di valutazione ambientale, in quanto contribuisce “Dal punto di vista del consumo di suolo” ad “un miglioramento in quanto l’area occupata dalla centrale diminuirà, a fronte dello smantellamento di gran parte del parco serbatoi, di circa 119000 m2”; concetto questo reiteratamente espresso da ENEL nelle dichiarazioni ambientali propedeutiche ad ottenere e mantenere la certificazione ambientale EMAS, tanto che nella Dichiarazione Ambientale 2011, recentemente pubblicata, l’ENEL afferma: “Inizieranno nel 2012 le attività di riqualificazione ambientale della ex area del parco combustibili liquidi.”

Concetti, quelli espressi nella Via, e nelle varie dichiarazioni ambientali, palesemente e totalmente contrapposti alle tesi di quanti, vorrebbero barattare la creazione del bosco con quella di interventi alternativi di arredo urbano e localizzare nell’area in questioni impianti industriali collegati alle attività produttive della centrale (leggi cementificio).

Ne può valere, quale argomentazione a sostegno della tesi dello spostamento e frammentazione dell’intervento la presunta pericolosità o la difficile fruizione a causa della collocazione in area limitrofa la centrale .

A beneficio di quanti affetti da memoria corta, vogliamo ricordare che la VIA stabilisce che i lavori per la realizzazione del parco “saranno tuttavia conseguiti solo una volta….bonificata l’area del parco serbatoi” e che le “quantità di terreno … provenienti dall’area dei bacini serbatoi e contenenti tracce di olio combustibile, saranno inviate a discarica come rifiuto” mentre ” la parte rimanente (dei dragaggi nds) sarà conferita all’Autorità Portuale in accordo con quest’ultima per realizzare alcune colmate in ambito portuale”.

Un’Amministrazione con la schiena dritta, che avesse veramente a cuore la salute dei cittadini ed il cui agire non fosse finalizzato alla mera monetizzazione di qualsivoglia intervento di compensazione/mitigazione ambientale, dovrebbe pretendere, quindi il rispetto di tale dettato, soprattutto ora che la scusa accampata dall’Autorità Portuale per non accogliere le terre di dragaggio, ovvero il mancato avvio dei lavori della darsena traghetti e servizi  (nota A.P. n. 10668 del 07.07.2010), è venuto meno con l’avvio degli stessi.

Ma d’altronde cosa ci si può aspettare da chi, falsando la realtà, spaccia per diminuzione delle emissioni quelli che sono i limiti emissivi già approvati nel decreto di riesame dell’AIA n. 970 del 3,08.2009.

Il bosco di 40 ettari nell’area attigua alla centrale di TVN, è un bene comune da tutelare, non barattabile da alcuno, tantomeno da chi, a tutt’altri affari interessato, rimane sordo alle richieste dei cittadini che in 3000 hanno firmato per richiedere la realizzazione dello stesso.

Come fatto ripetutamente in passato richiameremo il Ministero dell’Ambiente alle proprie responsabilità di controllo che, nello specifico, prevedono un intervento che imponga all’ENEL di rimuovere i sedimenti dragati consegnandoli all’Autorità Portuale e, dopo le necessarie sulla presenza di inquinanti nel sottosuolo, la realizzazione dell’area a verde nel sito ove era stata autorizzata.

Ovviamente trattandosi di una prescrizione non ottemperata è dovere del Ministero (e lo sarebbe già da tre anni) inibire il funzionamento della centrale fino alla realizzazione dell’intervento.

http://www.bignotizie.it/news/civitavecchia/cronaca/16403-qil-bosco-enel-deve-restare-a-torre-nordq.html

http://www.bignotizie.it/news/civitavecchia/comune/16453-tidei-come-moscherini-qcon-i-soldi-del-bosco-enel-rifacciamo-i-parchiq.html

http://www.bignotizie.it/news/civitavecchia/comune/16486-ricotti-qil-ministero-non-ha-spostato-il-boscoq.html

http://www.bignotizie.it/news/civitavecchia/comune/16489-giannini-pd-sul-bosco-enel.html

http://www.bignotizie.it/news/civitavecchia/cronaca/16506-telenovela-tvn-i-medici-appoggiano-in-pieno-la-tesi-dei-no-coke-.html

http://www.bignotizie.it/news/civitavecchia/comune/16473-le-richieste-del-pincio-allenel.html

http://www.bignotizie.it/news/civitavecchia/comune/16505-qtvn-chiederemo-un-ulteriore-abbattimento-delle-emissioniq.html

http://www.bignotizie.it/news/civitavecchia/cronaca/16491-le-emissioni-di-tvn-i-no-coke-smentiscono-tidei.html

Movimento No Coke Alto Lazio

Siamo rimasti di stucco di fronte all’assurda quanto falsa affermazione del Sindaco Tidei, e del suo partito di appartenenza, che grazie all’impegno dell’Amministrazione i limiti emissivi della centrale, in sede di rinnovo dell’AIA, abbiano subito una diminuzione giungendo a 260 t/a per le polveri, a 2100 t/a per gli ossidi di zolfo e a 3450 t/a per gli ossidi di azoto.

Limiti questi previsti già dal 2009 nel decreto di riesame dell’AIA n.970 che l’ENEL è tenuto a rispettare da quella data e che evidentemente il Sindaco, “profondamente attento alla salute dei cittadini”, non si è premurato di leggere.

Se veramente il Primo Cittadino e la sua maggioranza, fossero interessati alla martoriata situazione sanitaria cittadina, piuttosto che tentare di alzare il prezzo con ENEL per giungere ad una cospicua monetizzazione della salute dei cittadini e del proprio silenzio, dovrebbero, invece, pretendere una reale diminuzione delle emissioni inquinanti.

Innanzitutto contrastando la richiesta di ENEL di incremento delle ore di funzionamento, di aumento dei flussi di massa (es. quantità di carbone da bruciare) e di alcuni limiti emissivi,  e pretendendo, invece, il rispetto di quei criteri per cui centinaia di cittadini stanno firmando la petizione da noi promossa, ovvero:

– limiti emissivi per il monossido di carbonio (CO), come attesi con l’utilizzo delle migliori  tecnologie disponibili e prescritti nel BREF sui grandi impianti di combustione (Large Combustion Plants), di 50 mg/Nm3;

– Utilizzo di carbone con contenuto in zolfo non superiore allo 0,3% come prescritto dall‘art. 6 delle Norme di Attuazione del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio;

– Rispetto dei flussi di massa come prescritti ed autorizzati con Decreto MAP/2003, con particolare riferimento al quantitativo di carbone utilizzabile, anche al fine di non inficiare la riduzione della centrale da quattro a tre gruppi;

– Rispetto delle ore di funzionamento come autorizzate con Decreto MAP/2003;

– Adeguamento del rendimento dell’impianto a livelli previsti dal BREF LCP e fissati nell’intervallo tra il 43 e il 47%;

Inoltre, partendo dai dati forniti da ENEL circa le emissioni relative all’anno 2011, che constano di 55 t/a per le polveri, 1892 t/a per gli ossidi di zolfo e 2971 t/a per gli ossidi di azoto (Dich.Emas agg. 2011), pretendere un abbassamento degli attuali limiti emissivi (ovvero quelli che Tidei ha spacciato per diminuzioni) ai valori che evidentemente, se ENEL non mente, sono raggiungibili.

Vogliamo sottolineare, ancora una volta, che il mancato rispetto di dette prescrizioni, oltre a configurarsi come violazione delle normative comunitarie, che non mancheremo di segnalare agli organi competenti, rappresenterebbe un ulteriore aggravio (con gravi effetti diretti quali aumento proporzionale di ictus, infarti, ischemie, acuzie respiratorie etc) per la già martoriata situazione della salute della popolazione del territorio denunciata proprio pochi giorni fa dal Dr. Forestiere e dal Procuratore Amendola.

Quando saranno seduti al tavolo delle trattative,quindi, il Sindaco e suoi rappresentanti ricordino che il loro mandato non consiste nel pietire finanziamenti ad ogni costo, ma nel tenere fede al loro ruolo di tutori primi della salute dei cittadini: ogni nuovo malato di tumore in questo comprensorio è la realtà con cui le loro coscienze, volenti o nolenti, dovranno fare i conti.