Avanti a schiena dritta

Mentre Caponnetto pensava e parlava così..’Fatti forza, ragazzo, vai avanti a schiena dritta e testa alta e segui sempre e soltanto la voce della tua coscienza’..

Infatti da una parte ci sono gli eroi, dall’altra ci sono Sindaci che ingoiano la loro coscienza e si trasformano in un pericolo pubblico. Un disastro è stato infatti il Sindaco Tidei sulla vicenda dell’AIA di TVN, concessa senza pretendere il minimo rispetto della normativa europea che poteva, ridurre l’inquinamento provocato dal carbone. Il 12 marzo nella Conferenza dei Servizi per il rinnovo dell’AIA di Torrevaldaliga Nord, l’unico vincitore è stato l’inquinatore, parlare infatti di vittoria storica, significa o avere una profonda ignoranza di quanto contenuto nei documenti e di quanto richiesto da ENEL durante il procedimento, o mentire sapendo di farlo.Dall’analisi del Verbale della conferenza e dei relativi allegati, si evince

infatti che l’AIA sarà

rilasciata senza che le Migliori Tecniche Disponibili siano totalmente applicate; in deroga al Piano
di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio; senza alcuno dei provvedimenti previsti
dal recepimento dalla Direttiva Seveso II relativa agli stabilimenti suscettibili di rischio incidenti
rilevanti, ed infine stravolgendo quanto previsto dal decreto MAP 55/02/2003 del 24 dicembre 2003
autorizzativo alla costruzione e all’esercizio della centrale.
Nulla su quanto richiesto dalle Associazioni e dai cittadini, che a tal fine avevano sottoscritto in
migliaia un’apposita petizione, chiedendo che il Sindaco apponesse prescrizioni più stringenti
quali, ad esempio,
– limiti emissivi di 50 mg/Nm3 per il monossido di carbonio, risultato ottenibile applicando le
Migliori Tecniche Disponibili individuate dall’Unione Europea;
– l’utilizzo di carbone con contenuto di zolfo inferiore allo 0,3% come previsto dal Piano di
Risanamento della Qualità dell’aria della Regione Lazio;
– il mantenimento della capacità produttiva e del consumo di materie prime come dichiarati
nel 2003 in sede di prima autorizzazione, in sintesi: un massimo di 6.000 ore all’anno di
funzionamento a pieno regime e 3.600.000 tonnellate di carbone;
Tutte richieste contenute nelle Osservazioni che il Movimento No Coke, il Forum Ambientalista e
l’ISDE – Medici per l’Ambiente, hanno depositato agli atti della Conferenza dei Servizi, e che
hanno ripetuto e motivato nell’apposita audizione.
Al contrario, sono state accolte tutte le pretese di Enel a esclusivo beneficio del conto in banca
degli azionisti e la centrale, solo per citare alcuni dati, potrà funzionare al massimo carico per
7.500 ore all’anno (312 giorni invece che i 250 dichiarati nel 2003), bruciare 4.500.000 tonnellate
all’anno di carbone (quindi 900.000 tonnellate in più di quelle previste), utilizzare carbone con
percentuale di zolfo fino ad oltre tre volte superiore a quella consentita dal Piano Regionale di
Qualità dell’Aria, emettere una quantità massima di 120 mg/Nm3 di monossido di carbonio – quindi
ben più del doppio della quantità attesa con l’utilizzo delle Migliori Tecniche Disponibili,
mantenendo invariato il limite annuo consentito di emissioni di anidride solforosa (2.100 tonnellate)
e ossidi di azoto (3.450 tonnellate).
Il sindaco Tidei, svilendo il potere/dovere conferitogli dal R.D. 27 luglio 1934 n°1265, ha prescritto
unicamente l’abbassamento della quota massima di emissioni delle polveri, portandola a 160
tonnellate/anno dalle 260 previste finora, proponendo una riduzione, peraltro l’unica sulla quale
l’Enel si era dichiarata disponibile a trattare, di carattere più che altro scenografico, se solo si
considera che l’intero impianto a pieno regime nel 2011 ha prodotto – sempre secondo i dati
rilevati dall’Enel e approvati dalle autorità competenti – un totale di 55 tonnellate di polveri, ovvero
circa un terzo del limite che il Sindaco ha “imposto”, con “severità” memorabile, nella conferenza
dei servizi di ieri.
Per quanto riguarda la fissazione del 2034 come data di chiusura dell’impianto (anche qui nel
pieno rispetto delle indicazioni di Enel sul ciclo di vita della centrale), crediamo che qualsiasi
persona mediamente dotata di buon senso non possa che considerarla, più che una prescrizione,
una profezia da cartomante.
Riteniamo veramente grave, seppur non ci stupisce, che il Sindaco, ma anche gli altri enti
rappresentati in Conferenza dei Servizi, abbiano perso un’importante occasione per ridurre il carico
inquinante sul nostro territorio che già cosi pesantemente sta pagando gli effetti degli oltre 50 anni
di servitù energetica ma ancor più grave che si spacci come vittoria storica l’accettazione passiva
della maggior parte delle richieste ENEL.
Accettazione che, ne siamo certi, faciliterà le trattative sulle compensazioni economiche che il
Comune sta conducendo con l’ente elettrico e che passano, ancora una volta, sulla pelle e la
salute della popolazione di Civitavecchia e dell’Alto Lazio.
Diffidiamo il Sindaco e quant’altri dall’affermare di aver fatto proprie le richieste dei No Coke e delle
associazioni ambientaliste, e ci riserviamo, non appena il provvedimento definitivo verrà
pubblicato, di far valere le ragioni del popolo inquinato, ricorrendo avverso lo stesso in tutte le sedi
competenti..
(Movimento no co Alto Lazio-Forum Ambientalista Civitavecchia, 14 marzo 2013)

Se c’è una politica nuova, una politica diversa, ora è il momento che si dimostri tale, parliamo della politica che vuole fare la differenza, della Regione Lazio soprattutto, visto che è parte in causa, sul tema del limite sullo zolfo contenuto nel carbone. La legge regionale di cui Enel non tiene conto, chi dovrebbe farla rispettare?

Non basta parlare di stipendi ridotti (ma pur sempre soldoni), rimanere con i piedi per terra, scendere sui territori, lavorare per fare la differenza con tutta la politica che alla fine ha sempre detto si.

Noi, questa responsabilità che ci hanno dato in tanti non ce la possiamo prendere, come invece dovrebbe fare chi è stato votato per questo!