L’autostrada degli errori

L’INTERVENTO PROVOCAZIONE O ERRORE SCIAGURATO

di NICOLA CARACCIOLO* La decisione della Regione Toscana di scegliere “il percorso blu” per l’autostrada Tirrenica che attraversa il Comune di Orbetello in zone particolarmente pregiate, come la Laguna, e centri abitati importanti, come Albinia, già devastata dall’alluvione di novembre, può essere letta in due modi: una provocazione o uno sciagurato errore. Se è una provocazione, significa che le autorità competenti non hanno nessun rispetto né per la popolazione maremmana, né per l’ambiente e il paesaggio, né per l’economia locale che dal turismo trae la sua fonte principale di reddito. Tale provocazione si rifà all’idea che la Maremma sia la regione a vocazione industriale, cioè una nuova Ruhr in piccolo. Del resto la Regione ha sempre avuto nei confronti della Maremma un debole per iniziative distruttive. Ha favorito, a suo tempo, la costruzione della centrale nucleare di Montalto di Castro, continua a far spargere una miriade di impianti eolici su paesaggi illustri, permette e incentiva il fotovoltaico a terra _ e non sui tetti dei capannoni industriali _ approva, con la Provincia, impianti di bio-gas sospetti di essere portatori di botulino e altri avvelenamenti. E si riserva, come la ciliegina sulla torta, di cementificare ettari ed ettari di territorio per costruire l’autostrada, prima e dopo rendere obbligatorio per le amministrazioni locali la creazione di complanari, tutto a carico dei cittadini che pagano le tasse. Sulla provocazione mi fermo. Passo ora a analizzare quello che secondo Italia Nostra è uno sciagurato errore. Comincio dall’inizio: si regala una strada nazionale storica, l’Aurelia, a una società privata, la Sat, che tra i suoi soci storici annovera il Monte dei Paschi di Siena e il costruttore Caltagirone, inquisito dalla magistratura. La Sat dovrebbe costruire la nuova Tirrenica in project financing, senza cioè attingere ai soldi pubblici dello Stato. In realtà, si sono trovati una serie di marchingegni per dare alla Sat anche nuove esenzioni fiscali, che equivalgono a forme indirette di finanziamento pubblico. Rimaniamo su questo esame minuzioso dell’operazione Tirrenica, come se l’accettassimo per buona (cosa che il lettore deve sapere che non è). Il costo previsto, ad oggi, è di circa 2 miliardi di euro, o poco meno. La Sat, violando regolamenti europei, avrebbe intenzione di procedere a segmenti. Oggi il tratto Civitavecchia -Tarquinia, domani un altro pezzo, mettendo di fatto le popolazioni e i Comuni gli uni contro gli altri, secondo la vecchia regola del divide et impera. Nessuno vuole l’autostrada, ma molti, purtroppo, sono pronti ad accettare che essa distrugga i territori vicini. L’impostazione economica, dunque, è, come sempre è stata, caotica. Superfluo aggiungere che, data la cattiva reputazione delle Grandi Opere e dei Grandi Istituti Bancari, il sospetto che nel caos ci sia chi ci guadagni è lecito. Ma riprendiamo dalla cifra impegnata per l’opera nella sua interezza. Secondo la stessa Sat per coprire tale ammontare serve un volume di traffico di oltre 30mila veicoli al giorno ogni anno. La Sat prevedeva che nel giro di poco tempo dai 19mila di fatto transitati sull’Aurelia si sarebbe passati a più di 30mila. Con la crisi il traffico invece diminuisce. Se ne preoccupano? No, perché c’è un codicillo, nel progetto adottato dal Cipe, che garantisce alla Sat il rimborso del mancato guadagno da parte dell’Anas. Cioè i contribuenti pagheranno per il fallimento economico del progetto autostradale. Sat è una società particolare: se riesce a fare profitti il guadagno è suo; se perde, il costo ricade su una azienda pubblica, l’Anas. Lo sciagurato errore è evidente ad ogni mossa: la Sat deve ancora chiarire da chi prende i soldi e a quali condizioni e tasso d’interesse; era previsto che del finanziamento si occupasse una serie di banche delle quali il capofila era il Monte dei Paschi. Oggi credo si siano rivolti a qualche altra anima candida. Quale? Paesaggio ed economia maremmani non sono cosa da poco. Italia Nostra, i Comitati locali, le associazioni spontanee che nascono per protestare non si fermano. Appoggiamo quindi la coraggiosa battaglia contro la Tirrenica che oggi vede in prima linea il Comune di Orbetello, i suoi abitanti e l’Associazione Colli e Laguna.
*Presidente onorario Italia Nostra Toscana