Manifesto per un “Territorio zero”

 

VITERBO – (m) Stop al consumo di suolo, sì ad un Piano Energetico regionale e all’Istituzione di una rete di Parchi Agricoli. Sono questi alcuni dei temi affrontati dal capogruppo regionale di Per il Lazio, Riccardo Valentini (foto), durante l’incontro “Territorio Zero” svoltosi a Viterbo e organizzato dall’associazione ReSeT (Rete di Salvaguardia del Territorio). Un incontro che ha portato alla sottoscrizione di alcuni manifesti condivisi sulla valorizzazione delle risorse territoriali.

 

Il fenomeno del Consumo del Suolo – si legge nel rapporto INEA “L’Agricoltura nel Lazio in cifre 2012” – ha impatti negativi sull’agricoltura causando la perdita di suoli agricoli spesso di buona qualità. “Analizzando infatti i dati ISTAT evidenziati dall’INEA – sottolinea Valentini – emerge che le variazioni della Superficie Agricola Totale, mostra una significativa riduzione a livello regionale nel periodo 1982-2010 (-38%).

 

Mentre le variazioni a livello provinciale hanno diversa entità con valori leggermente inferiori alla variazione complessiva regionale per le provincie di Viterbo, Rieti e Latina (rispettivamente -22%, -24% e -30%) e valori notevolmente più elevati per le provincie di Roma e Frosinone (-48% e -72%)”. Decisamente più allarmanti le prospettive future. “E’ possibile stimare per un periodo di 100 anni – si legge ancora nel Rapporto INEA – una conversione di aree naturali in aree artificiali per un’area complessiva superiore a 43.000 ettari che supera in estensione di gran lunga l’intera area amministrativa della città di Viterbo”.

 

Assieme a Valentini, tra i firmatari dei manifesti condivisi, anche Angelo Consoli, ideatore del Manifesto Territorio Zero e presidente dell’ufficio Europeo di Jeremy Rifkin, Lino Barbieri del progetto D.A.C, Gavino Sale, presidente IRS, Marzia Marzioli dell’Associazione NoCoke, Simona Ricotti dell’Associazione Caponnetto, Michele Corti, Marco Bombagi del Forum Salviamo il Paesaggio, ed Elena Hagi, presidente dell’Associazione ReSeT.

 

“I modelli centralizzati di produzione sia rinnovabile e soprattutto fossile – ha poi aggiunto Valentini – devono lasciare spazio alla diffusione d’impianti rinnovabili calibrati. Produzione diretta e consumo diretto sono la chiave di volta per arginare la speculazione e il consumo di suolo, dovuto non solo alla cementificazione, alla quale vogliamo mettere un argine a favore della riqualificazione degli edifici, ma anche alle grandi superfici di terreni occupati dalle rinnovabili industriali”.

 

“L’obiettivo – ha detto il capogruppo di Per il Lazio – è il graduale spegnimento degli impianti energetici da fonti fossili. E il primo atto della Regione Lazio sarà la realizzazione di un piano energetico regionale e di un piano di consumo di suolo zero. Agricoltura e territorio sono le nostre vere risorse. Dobbiamo tutelarli e valorizzarli mettendoli a sistema con il patrimonio storico, artistico, archeologico e ambientale in modo tale che diventino anche un volano per il turismo nazionale e internazionale: il nostro valore aggiunto a due passi da Roma che ogni anno attira turisti da tutto il mondo. Una prospettiva – ha concluso Valentini – che caratterizzerà i Progetti Integrati territoriali in fase di finanziamento e il prossimo Programma di Sviluppo Rurale. Un’opportunità che non possiamo assolutamente perdere”.

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Prima Affermazione

PER FAR FRONTE ALLA CRESCENTE DOMANDA DI CIBO IN UN MONDO SEMPRE PIU’ POPOLOSO, C’E’ BISOGNO DI COLTIVAZIONI INTENSIVE AGRO INDUSTRIALI, BIOTECNOLOGIE, FERTILIZZANTI E ANTIPARASSITARI CHIMICI.

Seconda Affermazione

L’ENERGIA SOLARE E’ MARGINALE E NON FA MASSA CRITICA PER I BISOGNI DELLA GRANDE INDUSTRIA E DELLE GRANDI CITTA’ E LE ESIGENZE DI UNA ECONOMIA MODERNA.

Terza Affermazione

LE FONTI RINNOVABILI DEVASTANO IL TERRITORIO, CONSUMANO SUOLO FERTILE, COMPROMETTONO LE COLTIVAZIONI AGRICOLE E INCORAGGIANO SPECULAZIONE FINANZIARIA E ATTIVITÀ CRIMINALI.

Quarta Affermazione

LE RINNOVABILI SONO INSUFFICIENTI A COPRIRE I BISOGNI ENERGETICI DEL TERRITORIO. SE DOVESSIMO FAR FRONTE ALLA DOMANDA ELETTRICA DEGLI STATI UNITI CON IL SOLO FOTOVOLTAICO DOVREMMO RICOPRIRE INTERAMENTE DI PANNELLI L’OHIO.

Quinta Affermazione

IL SOLE IL VENTO E TUTTE LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI, SONO INAFFIDABILI PERCHÈ DISCONTINUE. VANNO BENE SOLO PER APPLICAZIONI PICCOLE E DI NICCHIA MA NON SONO PROGRAMMABILI PER APPLICAZIONI SU LARGA SCALA.

Sesta Affermazione

I MEZZI DI TRASPORTO A IDROGENO E ELETTRICI NON SONO MATURI PER IL MERCATO E NON LO SARANNO PER I PROSSIMI 50 ANNI. CONVIENE INVESTIRE
SUI CARBURANTI FOSSILI ABBASSANDONE L’IMPATTO SU AMBIENTE E CLIMA.

Settima Affermazione

PER CREARE ECONOMIE DI SCALE BISOGNA FARE GRANDI IMPIANTI – COME DESERTEC- OCCUPANDO 200 KMQ NEL DESERTO DEL SAHARA, CON UN MEGA ELETTRODOTTO MARINO DI COLLEGAMENTO ALLA RETE ELETTRICA EUROPEA, IL TUTTO FINANZIATO DALLA BANCA MONDIALE.

Ottava Affermazione

LE RINNOVABILI METTONO IN CRISI LE RETI ESISTENTI PERCHE’ LE SOVRACCARICANO, QUINDI RAPPRESENTANO UN PERICOLO PER LA STABILITA’ DELLA FORNITURA DELL’ ELETTRICITA’.

Nona Affermazione

PER EVITARE EMERGENZE RIFIUTI TIPO NAPOLI, C’E’ BISOGNO DI INCENERITORI E DISCARICHE, AVVERSATI DA AMBIENTALISTI IRRESPONSABILI E CITTADINI EGOISTI IN
PREDA ALLA SINDROME DI N.I.M.B.Y.

Decima Affermazione

I SETTORI DELL’ENERGIA E DEL CIBO, PER FAR FRONTE ALLE CRESCENTI NECESSITA’ ECONOMICHE HANNO BISOGNO DI TROVARE CAPITALI SUI MERCATI FINANZIARI, CHE SONO EFFICIENTI NEL DISTRIBUIRE LE RISORSE NELL’ECONOMIA REALE.

 

http://www.territoriozero.org/manifesto.html