Seconda marcia della salute a Civitavecchia: Inquinamento come salvarsi?

Sabato 28 Settembre saremo alla Marcia della salute organizzata con il Coordinamento Ambientalista di Civitavecchia, come sempre in difesa della salute del territorio.

I temi Ambientali e quelli dell’inquinamento sono un impegno politico e morale che mi sento di rappresentare ancora oggi nonostante le tante sconfitte e le troppe defezioni che la battaglia contro il carbone di TVN ha dovuto subire.

Bruciare carbone, costa all’Italia un morto al giorno, e le ultime notizie danno la città di Civitavecchia al terzo posto tra le città più inquinate d’Italia; peraltro considerando che l’inquinamento non conosce confini  e quindi non si ferma a Civitavecchia, è naturale domandarsi quanto costi al nostro territorio.

I dati agghiaccianti, mai sconfessati, sulle morti del carbone si sommano a quelli ancora più precisi, del Dipartimento Epidemiologico della Regione Lazio, che vede a Civitavecchia un’incidenza di tumori al polmone del 30% in più, confermati anche per Tarquinia; per questo saremo alla Marcia della  salute, sabato prossimo, per ricordare che l’inquinamento costa vite umane e sofferenza di centinaia di migliaia di famiglie che ogni giorno combattono contro le malattie che provengono dall’Ambiente, evidentemente non sufficientemente controllato dalle autorità preposte.

In tale contesto vogliamo stigmatizzare l’atteggiamento morbido di tutti i sindaci del comprensorio verso l’inquinamento del carbone di Enel, distratti purtroppo dalle compensazioni economiche, che ENEL subdolamente, e nemmeno troppo generosamente, elargisce

Menzione particolare merita  il Sindaco di Civitavecchia, che, dopo aver urlato ai quattro venti contro l’inquinamento solo ed esclusivamente per alzare il prezzo con l’ente energetico, una volta raggiunto il proprio scopo,  ha lasciato che venisse approvata un’AIA, che invece di diminuire l’inquinamento, l’ha addirittura aumentato. La centrale Enel di TVN, infatti, con il suo parere positivo, è stata autorizzata a bruciare 900.000 tonnellate di carbone e a funzionare 1500 ore in più all’anno. In pratica, è stato quasi ripristinato quel quarto gruppo che le prescrizioni alla VIA del 2003 avevano cassato. Inoltre è stato consentito l’utilizzo di carbone con un limite massimo dell’1% di zolfo, anziché dello 0,3% come previsto dal Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio nonché concessa la deroga al rispetto delle Migliori Tecnologie Disponibili in tema di emissioni di monossido di carbonio. Un favore, quello fatto da Tidei non apponendo le doverose prescrizioni n sede di approvazione dell’AIA, che consentirà milioni di euro di guadagno all’ente energetico a scapito della salute dei cittadini.

Al Sindaco di Tarquinia chiediamo di prendere finalmente coscienza, anche alla luce degli ultimi dati epidemiologici, del grave inquinamento prodotto dal carbone e di abbandonare il carrozzone del Consorzio dei Sindaci per la gestione dell’Osservatorio Ambientale, che non ha prodotto finora nulla di sostanziale anche e soprattutto a causa di quel cordone ombelicale con ENEL costituito dal finanziamento annuale di un Milione di Euro, che mina alla base l’indipendenza che dovrebbe contraddistinguere l’agire del controllore (I sindaci) dal controllato (Enel).

Il Comune dovrebbe, invece, partecipare con convinzione all’unico Osservatorio Ambientale per TVN, quello della Regione Lazio, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, in coerenza con quanto prescritto dalla VIA del 2003, che seppur con pochi risultati, anche a causa degli scarsissimi mezzi forniti dalla Regione, lavora con indipendenza da Enel, per la realizzazione di uno studio complessivo sull’inquinamento del carbone sul comprensorio.

L’epoca del negazionismo della portata mortale dell’uso del carbone è finita, con buona pace degli inquinatori che non possono sconfessarne i dati allarmanti; è irrimandabile, quindi, che le istituzioni che rappresentano il comprensorio ne acquisiscano la consapevolezza e agiscano di conseguenza iniziando ad operare per diminuire il carico inquinante di tutti i siti presenti.

L’amore per la propria terra, la difesa del futuro dei nostri figli, passa, purtroppo, anche per battaglie scomode, fatte contro chi contrappone montagne di soldi alla tutela della salute e della nostra stessa vita.

Marzia Marzoli

manifesto_marcia_2013_28_settembre

Partecipazione seconda marcia della salute