Tirrenica: Il Comitato per il diritto alla Mobilità di Tarquinia invita i residenti alla presentazione delle planimetrie della variante presentata da SAT al Ministero delle infrastrutture

 

Poco più di un anno fa i cittadini rimasero per ben due mesi in presidio alla Farnesiana al bordo della SS Aurelia per chiedere a SAT il rispetto del diritto alla mobilità per i residenti e per le aziende agricole e turistiche tagliate fuori dall’autostrada Tirrenica.

La fatica di quei giorni oggi è un risultato per tutta la città e per gli utenti della SS Aurelia che avranno un’alternativa alla litoranea, individuata erroneamente da SAT come viabilità complanare al solo scopo di evitare la costruzione di un nuovo ponte sul fiume Mignone parallelo all’autostrada, di fatto la sola opera in grado di compensare, almeno in parte, la sottrazione di una strada pubblica, il solo modo di evitare un grave danno, non solo per i residenti della valle del Mignone

Il primo atto concreto dopo anni di incertezze, progetti mai approvati, proclami senza alcun fondamento.

La trasparenza degli atti pubblici dovrebbe essere una regola, invece tocca sempre ai cittadini pretenderla ed è stato necessario ricorrere a un accesso agli atti per prendere visione e copia delle planimetrie e delle relazioni al progetto.

Come è sempre accaduto dall’inizio di questa storia, i progetti sono stati mostrati e illustrati solo grazie alla trasparenza e la buona volontà di alcuni cittadini laddove chi avrebbe dovuto è invece mancato al proprio ruolo; anche questa volta non ci saranno eccezioni e giovedì 21 maggio il Comitato presenterà il progetto di variante a tutti i cittadini che vorranno vederlo.

Dal punto di vista tecnico il progetto esecutivo della viabilità secondaria complanare, presentato da SAT pochi giorni fa al Ministero e allo stesso tempo al tribunale del Consiglio di stato per il ricorso sottoscritto dai cittadini di Tarquinia era in origine collegato alla realizzazione del Lotto 6B Pescia Romana Tarquinia dell’Autostrada A12 Rosignano – Civitavecchia, oggi è stato semplicemente stralciato e ricompreso nel tratto Tarquinia – Civitavecchia (Lotto 6A), che costituisce come descritto dalla relazione generale allegata alle planimetrie, “un intervento di completamento funzionale con riferimento alla mobilità locale”.

Nello specifico il Progetto delle Viabilità Secondarie Complanari (VSC), nasce dalla revisione e integrazione,

eseguita in ottemperanza alla raccomandazione n. 84,”Si raccomanda di verificare Ia necessità di eventuali lavori di ampliamento e/o sistemazione relativi alla viabilità locale. Si raccomanda con riferimento all’ampiezza della sezione delle nuove strade, come da richieste dagli Enti, per Ia sicurezza e per una migliore fluidità del traffico, che le sezioni delle strade contigue, o nelle quali si innestano, siano nel limite massimo di 7 m”.

Sarebbe lecito chiedere  un’ammissione di colpa perché se è vero che solo oggi il ponte finalmente c’è, non poteva essere vero nel 2011 quando il primo cittadino di Tarquinia lo spacciava come una certezza; ammettere la responsabilità di aver mancato di chiedere il ponte e il resto in conferenza dei servizi nel 2010 non riparerebbe del danno arrecato ma forse aiuterebbe a ritrovare quel minimo di fiducia nelle istituzioni.

Probabilmente è inutile chiedere tanto.

Con o senza riconoscimenti il Comitato incassa un grande risultato e chi vive e lavora lungo il tracciato dell’autostrada lo sa e lo riconosce.

La mobilitazione non finisce perché  il progetto non è stato ancora autorizzato e la gara d’appalto non è stata istruita e, per come sono andate le cose finora, siamo certi che toccherà sempre ai cittadini pressare sui tempi di realizzazione. Speriamo che almeno in questo caso tutte le istituzioni siano affianco ai cittadini per pretendere che gli accessi sull’attuale tracciato dell’autostrada all’altezza del Fiume Mignone e della zona di Pantano non vengano chiuse fintanto che non verrà realizzata la viabilità complanare integrativa, che ricordiamo non accessoria ma indispensabile per i residenti e per le aziende agricole che non possono utilizzare la litoranea con i mezzi pesanti e agricoli ( 2.50 di ingombro sulla carreggiata e 30 km di velocità media) senza causare seri disagi a tutta la viabilità locale.

Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia