S.S.675 “UMBRO-LAZIALE”: PROPOSTA DI TRACCIATO DEI COMITATI

S.S.675 “Umbro-Laziale”: Progetto preliminare del tratto terminale del collegamento del porto di Civitavecchia con il nodo Intermodale di Orte per il completamento dell’asse viario est-ovest (Civitavecchia-Ancona) 2012-IT-91060-P – Tronco tra Monte Romano Est e Tarquinia – progettazione preliminare di circa 18 km.

Analisi:

Tratte alla luce dei documenti forniti dal sito web del ministero dell’ambiente, http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1560/2533

Dopo la procedura di screening di verifica ambientale, il gruppo di lavoro che ha sottoscritto le osservazioni alla VIA in corso di approvazione per il tracciato verde ha prodotto una serie di osservazioni al progetto, evidenziando come tutti e tre i tracciati proposti influiscano pesantemente sul sistema ambientale di Tarquinia. 

Dopo attenti sopralluoghi sui terreni interessati dai tre tracciati valutati dall’analisi multi criteri è stato possibile muovere una serie di osservazioni rivolte alla metodologia stessa dell’indagine (analisi multi criteri).

Approfondendo lo studio infatti si sono trovati vari motivi per metterne in discussione il metodo, rivelandosi questo soltanto come strumento per giustificare una scelta pregiudizialmente già presa a monte.

La scelta del tracciato verde era già stata presa prima del risultato empirico descritto nell’analisi multi criteri.

 Il peccato originale dell’analisi multi criteri

ALTERNATIVE DI CORRIDOIO

La prima analisi e relativa alla valutazione è stata effettuata mettendo a confronto i corridoi Viola e Blu (individuati dalle Amministrazioni locali come Regione e Provincia di Viterbo e ANAS) al fine di individuare il corridoio preferenziale ove sviluppare la progettazione preliminare ed arrivare ad un dettaglio tale da poter mettere nuovamente confrontare il tracciato prescelto con i tracciati già sottoposti a VIA, così come richiesto della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA e VAS, con parere n°1695 del 16 gennaio 2015.

Per confrontare la prima fase:

  • E’ stata delimitata l’area di circa 125 kmq ricadente per oltre il 90% in Provincia di Viterbo, nei comuni di Tarquinia e Monte Romano. All’interno dell’area di studio, sulla scorta del quadro conoscitivo maturato, mettendo a sistema le analisi paesaggistiche, ambientali, archeologiche, idrauliche e geologiche sono state identificati i tre corridoi entro cui localizzare il passaggio dell’infrastruttura:
  • 1. Corridoio di monte (tracciato del progetto definitivo approvato, VIOLA)
  • 2. Corridoio collinare intermedio (tracciato BLU)
  • 3. Corridoio di valle (tracciato VERDE)

Da qui parte la volontà di far ricadere la scelta sul tracciato verde

Di fatto vengono messi in relazione due tracciati (blu e viola) ritenuti tracciati definitivi o approvati, quando, invece non lo sono stati affatto! In realtà non sono stati realizzati anche se fattibili a causa di una serie di criticità che vengono descritte dai progettisti come punti fermi e indiscutibili.

In sostanza se da una parte i tracciati Blu e Viola si ritengono fattibili, dall’altra con le loro criticità diventano un punto di forza per scegliere il Verde che guarda caso non ha le criticità degli altri due, ma che solo per averne poco meno risulta vincente.

Il VIOLA viene licenziato di fatto dal CIPE perché troppo costoso, visto che per risolvere le criticità in ordine..”alla vicinanza della necropoli di Tarquinia nella quale sono presenti tombe etrusche di particolare importanza, e attraversa inoltre le aree ubicate a sud della attuale SS 1 bis che sono classificate dal Comune di Tarquinia come zone ad alto valore agricolo essendo da decenni poderi ad intensiva produzione cerealicola di particolare pregio…

La realizzazione delle gallerie naturali e artificiali per evitare le aree di alto interesse archeologico hanno reso il tracciato fuori dai limiti di spesa dell’opera considerando l’importo lavori di 370.015.026,72 € è pari a circa 17.900.000 €/km.

Il BLU …”ricalca una proposta di studio di fattibilità della Regione Lazio del 2011. È il tracciato più corto avendo un’estesa di 15.832m. La parte iniziale è stata riprogettata in modo da non creare differenze tra gli assi che aggirano

l’abitato di Monte Romano da sud. Il tracciato in planimetria appare meno impegnativo, risultando più rettilineo, ma il suo profilo longitudinale e lo studio dei luoghi attraversati ne evidenziano le forti criticità.

Oltre ad attraversare aree di pregio dal punto di vista ambientale e paesaggistico, il tracciato attraversa valli molto incise e zone indentificate dal PAI e sottoposte a tutela per pericolo di frana.

Da segnalare che i contesti di pregio interessati molto spesso sono attraversati in viadotto, con opere quindi che impattano molto dal punto di vista paesaggistico. In aggiunta alla Galleria di aggiramento di Monte Romano (opera in comune con il tracciato verde) il tracciato blu, stante la ,morfologia dei luoghi attraversati, impone la realizzazione di 6 viadotti.

Viene scartato per la criticità ben descritta, dei terreni franosi sui quali si ferma la preoccupazione del progettista, per un’opera tecnologicamente e strutturalmente più complessa.

Senza entrare nel tecnicismo dell’analisi multi criteri va evidenziato che i presupposti dell’indagine sono già indirizzati verso la scelta del tracciato verde, visto che prende in esame solo quei 125 KM quadrati, inseriti tutti in area sensibile, delicata e piena di criticità dove due tracciati su tre sono stati già scartati per dei difetti incolmabili, dove viene scelto il terzo vincente su due tracciati già scartati pregiudizialmente.

Non c’era bisogno dell’indagine multi criteri per sapere che i tracciati erano da scartare, visto che non sono stati realizzati. Vengono descritti difetti che l’analisi multi criteri paradossalmente trasforma in punti di forza del tracciato verde.

Quest’ultimo viene quindi valorizzato non per proprie valenze positive ma come mero scarto di altre due alternative che si è deciso a monte di non perseguire.

Il tracciato verde risulta vincente solo perché messo a confronto con due tracciati perdenti, per la non economicità e per criticità morfologiche che l’analisi stessa pone come limiti.

Il costo del tracciato verde è € 472.233.007,54, circa la cifra del costo del Viola ma attualizzato al 2006.

Il peccato originale è proprio qui, aver preso in esame solo quei 125 KM quadrati, che insistono tutti su un’area delicata per tutti gli aspetti che Anas stessa va ad esaminare con le carte tematiche dell’Uso del Suolo, del Paesaggio, della Morfologia Prevalente, della Varietà Paesistica, dei Corsi d’Acqua, della Rete Natura 2000, dei Sistemi Agrari, della Naturalità, del rischio archeologico assoluto.Il risultato non è il miglior tracciato perché esente da tutte le criticità ma solo perché ne presenta qualche punto in meno rispetto agli altri due che non sono fattibili per i due aspetti più cari ad Anas, quello viola troppo costoso, quello Blu pericoloso, il tutto in un area altamente fragile e delicata.

Conclusioni: 

Dopo l’attento esame dei documenti, dopo i sopralluoghi effettuati con la carta catastale alla mano, le interviste con i proprietari di case e di aziende agricole e di attività economiche è stata ricercata una soluzione di un tracciato meno impattante.

Questa proposta di variante risponde alla necessità di una riduzione del consumo di suoli produttivi, una maggiore attenzione a ridurre gli effetti negativi ambientali e paesaggistici, e recuperare se possibile sedimi stradali già in uso.

Una soluzione molto più economica nella realizzazione, con indubbi vantaggi per la popolazione insediata e per la qualità ambientale mantenendo invariato il paesaggio incontaminato.

 La Proposta:

La variante di tracciato che si vuole proporre individua una ipotesi che consente di attenuare l’impatto sul paesaggio del tracciato verde proposto nel progetto preliminare da Anas, l’unico su cui è tecnicamente possibile indirizzare le osservazioni e le proposte di un tracciato alternativo o di variante.

Considerato che tutti i tracciati proposti sono altamente impattanti sul paesaggio e sull’ambiente, per la fauna e per le attività agricole presenti,  se ne deduce che tra i tre quello che impatterebbe meno è quello viola perché prevede due gallerie nei tratti più vicini alle presenze archeologiche famose nel mondo e per le quali Tarquinia rappresenta insieme a Cerveteri un sito UNESCO.

Il tracciato viola, quello più vicino all’attuale SS 1bis, presenta gli accorgimenti tecnici che al contrario il tracciato verde non ha, quello di utilizzare le gallerie per evitare l’impatto visivo al paesaggio.

Ma si tratto di una mitigazione seppur minima, e comunque troppo costosa a detta di Anas.

Di fronte al dilemma di dover scegliere un tracciato piuttosto che un altro, bisogna ricordare che nessuno dei tre esclude il danno al territorio per l’impatto ambientale, considerato che ricade in un’area dove è impossibile evitare tale danno.

Pertanto la proposta di variante parte dalla considerazione fondamentale che l’aggiramento a nord di Monteromano non è messo in discussione da nessuna osservazione puntuale, nè dallo stesso Comune di Monteromano. Perseguendo quindi la prosecuzione del tracciato finora realizzato, fermo in località Cinelli, verso nord di Monteromano sfruttando la già progettata prima galleria del tracciato viola, la soluzione alternativa che viene proposta è quella del collegamento dall’uscita di detta galleria alla sede della SS1Bis che raggiungerà la ex SS Aurelia e che andrà adeguata e messa in sicurezza  trasformandola in una strada extraurbana di tipo C1 con larghezza delle corsie di marcia paria amt. 3,75 e con una banchina di m. 1,50 con velocità ridotta a 80 km/h.
I vantaggi di tale alternativa sono molteplici:

  • risparmio di suolo
  • rispetto del paesaggio
  • rispetto dell’ habitat pregiato
  • della biodiversità
  • rispetto di zone archeologiche tutelate
  • rispetto delle attività agricole ed economiche altrimenti devastate dagli altri tracciati
  • risparmio economico (si eliminano dai costi le voci relative a ben due gallerie del tracciato viola)
  • possibilità di realizzare uno svincolo tramite una rotonda per la città di Tarquinia con possibilità per i residenti di ottimizzare realmente l’accesso alla superstrada e al percorso verso Viterbo – Orte
  • possibilità di realizzare uno svincolo con rotonda per la strada dell’acquetta che diventerebbe una seconda entrata/uscita per Tarquinia
  • sfruttamento dello svincolo già esistente e appena realizzato per l’immissione sulla ex SS Aurelia – ora Autostrada Tirrenica
  • riduzione pressochè totale del contenzioso a cui si sta andando incontro con le popolazioni presenti sugli altri corridoi proposti, con inevitabili lunghi ricorsi amministrativi
  • riduzione drastica dei tempi di realizzazione di un’opera che da anni nessuna volontà politica è ancora riuscita ad ultimare.

L’analisi costi/ benefici non ha calcolato nei costi dell’opera il danno alla distruzione permanente ed irreversibile del paesaggio e dell’ambiente.
Il risparmio economico a cui fa riferimento Anas non può valere nel caso di salvaguardia del paesaggio non può essere l’unico motivo per scegliere un tracciato piuttosto che un alto se in ballo c’è l’ambiente inteso come valore universale da difendere.


Si chiede pertanto una riproposizione del tracciato viola partendo dall’attuale tratto posto in località Cinelli fino alla fine della galleria che supera Monteromano prevedendo una messa in sicurezza  della SS 1Bis per i circa dieci km che rimangono per raggiungere lo svincolo sull’SS Aurelia, ora autostrada Tirrenica.

 

Comitato per il diritto alla Mobilità di Tarquinia

Comitato per la difesa della valle del Mignone

Comitato di Santa Maria e della Valle del Ranchese

SS 675-proposta per Anas.3 comitati