La zona industriale…la storia recente!

Il cementificio nella zona industriale di Tarquinia

Vogliamo raccontarti la storia del cementificio di Tarquinia perchè è stato l’esempio più importante che spiega come e quanto sia importante il ruolo dei consiglieri comunale, siano essi di maggioranza che di minoranza, con ruoli diversi ma con responsabilità enormi.

Il ruolo della maggioranza in consiglio dovrebbe essere quello di dare un impulso ed indirizzo politico, e quello di approvarne poi le proposte formulate nei documenti allegati ad ogni punto all’ordine del giorno.

Il ruolo della minoranza invece dovrebbe essere quello di controllo e di contrapposizione qualora vi siano proposte pericolose e non condivise dall’elettorato.

Invece succede che le convocazioni dei consigli comunali arrivano quasi mai annunciate dalle commissioni dei capigruppo, con sole 24 ore di anticipo con decine di documenti allegati, spesso troppo tecnici da poterne decifrare il contenuto.

Il 29 Settembre del 2009 viene indetto un consiglio comunale e tutti i consiglieri ricevono la convocazione e gli allegati .

convocazione consiglio

Il punto numero 4 non sembra una cosa pericolosa: Piano di Lottizzazione in località Farnesiana Pian dei Cipressi-proponente Iniziative Industriali srl-Approvazione

A 48 ore dal consiglio arrivano gli allegati della proposta di delibera, dunque la pratica della Società proponente l’impianto aveva iniziato e portato a buon punto l’iter autorizzativo e giunto alla definizione della pratica con l’approvazione in consiglio comunale.

Dunque i tecnici responsabili avevano già avviato tutta la documentazione ed era pronta la proposta di delibera pronta per l’approvazione.

Proposta delibera (senza i dati del proponente ma che tutti i consiglieri comunali hanno avuto in visione)

Riportiamo l’inciso della delibera per cercare di spiegare che sorpresa è stato scoprire che questo era un CEMENTIFICIO, scoprire che nessun consigliere comunale tranne Marco Tosoni, aveva letto gli allegati.

D E L I B E R A
1. Di approvare il piano di “Lottizzazione per Insediamenti Industriali in località Farnesiana – Pian dei Cipressi per impianto di macinazione e miscelazione di leganti idraulici e carbonato di calcio di cui alle premesse e relativo schema di convenzione, costituito dai seguenti documenti ed elaborati progettuali:..

Marco Tosoni quando ha avuto conferma che fosse un cementificio, ha fatto un tam tam chiedendo il supporto agli altri consiglieri e per essere in tanti il giorno del consiglio comunale.

CC65-290909

Il verbale del consiglio è privo di tanti passaggi che invece sarebbero stati riportati fedelmente se i consigli comunali fossero registrati su file audio e non con verbale a mano.

Marco Tosoni ha avuto il coraggio di imporsi e di informare i cittadini che non sapevano nulla.

Quanto è importante un consigliere cosi onestamente preoccupato del suo territorio senza altre finalità se non quello della tutela?

Ne basta uno soltanto dentro il consiglio comunale per fare la differenza!

Il consigliere che anche non sapendo nulla ma che si è poi adoperato per fermare il tempo è stato Sergio Benedetti che come ex amministratore è riuscito a capire in fretta cosa accadeva, ringraziando Marco  Tosoni e le persone intorno a lui delle notti perse dietro ai documenti.

Oltre al problema ambientale che il cementificio poteva avere su Tarquinia, la sua presenza ci ha fatto scoprire cosa c’è dietro ad un cementificio e al pericolo dell’inquinamento da infiltrazioni mafiose.

L’Associazione Antonino Caponnetto, ha sollevato dubbi sulla trasparenza delle operazioni in questione, segnalando da tempo atti di compravendita che avvengono nella zona industriale fra Tarquinia e Civitavecchia da parte di società calabresi e siciliane.

La richiesta era per un impianto di macinazione e miscelazione di leganti idraulici e carbonato di calcio in Località Farnesiana  Pian Boaro, presentato al Comune di Tarquinia da “Iniziative Industriali Srl”, dove al suo interno conteneva una società fiduciaria.

Le società fiduciarie servono a schermare, a nascondere o a garantire la riservatezza dei soci e della compagine sociale sulla base di un mandato in base al quale un soggetto fiduciante (persone fisiche, giuridiche, società) trasferisce al fiduciario il diritto di agire in base alle direttive impartite.Quest’ultimo appare e agisce nei confronti di terzi mantenendo il segreto e la riservatezza sui reali proprietari che rappresenta. L’area si sviluppa su una superficie di 5 ettari, nell’area antistante il carbonile attuale, lo stesso che avrebbe dovuto ospitare la Geobloc S.r.l. di Albenga che nel 2004 doveva realizzare un impianto, una parte del lotto, per la produzione di prefabbricati in cemento, miscelando ceneri e rifiuti tossici pericolosi. Stessa area, stesso progettista di allora. I prodotti lavorati sono: clinker (miscela di calcari, argille, carbonati, gesso) loppa (scorie fluide e solide, provenienti dagli altiforni e dalle ciminiere) ed altre sostanze definite “correttivi”, di cui non si conosce composizione e provenienza; infine le ceneri, i calcari, i gessi e la loppa provenienti dal cantiere Enel. L’area è inclusa nella zona Z.P.S. che prevede indagini preliminari. Nel progetto esiste un mancato rispetto della distanza dai fossi nonché i pareri preliminari. Il progetto ammette un’attività rumorosa che genera polveri di ogni tipo, acque ad altissima temperatura e la produzione di 5 milioni di q.li l’anno. Mancano le indagini geognostiche preventive alla stesura dei progetti definitivi. Non è stata attivata la procedura per la VIA(Valutazione Impatto Ambientale)  né per la VAS. Per l’installazione di silos alti 35 mt., sono state modificate le norme di attuazione della lottizzazione che prevedevano un altezza massima di 12 mt. E’ previsto un transito, in entrata di 80 autotreni al giorno, altrettanti in uscita. L’impianto rientra nella categoria CEMENTIFICI/DM12/7/90 allg. 2 pag. 6. Nel preventivo vi sono alcune inesattezze gravi dove, ad esempio, si dice che i venti sono predominanti da Est, la presenza dell’abitato di Montalto di Castro è a 3 Km e quindi non si ritiene significativa la ricaduta delle polveri, che il paesaggio è già a carattere industriale, mentre invece l’unica attività circostante è agricola. Nel prospetto si segnala la presenza (inesistente) di corsi d’acqua, che attraversano l’area destinata, con una piana e una bassa collina. Il prospetto parla di rispetto delle distanze dai corsi d’acqua (150 mt) lungo i fossi del Tafone, Tafoncino ed Acqua Bianca che in realtà si trovano a 30 Km e lo studio geologico che accompagna il progetto è effettuato su un’area diversa dall’ubicazione della Farnesiana che ha caratteristiche diverse da quelle risultanti nel progetto. Si descrive l’area attraversata da infrastrutture di collegamento e si sostiene che è avviata la costruzione di nuovi impianti industriali, canali ed impianti di pompaggio. Sono coltivate leguminose, colture in serra, piante medicinali, aromatiche e culinarie allo stato inesistenti. Il progettista è lo stesso.

Questa la presentazione fatta in un incontro informativo per raccontare la storia del cementificio:

cementificio story